FARNESE (Viterbo) – Era il 1972 quando, sulla prima rete nazionale Rai, va in onda uno sceneggiato che ha scritto, senza ombra di dubbio, una delle pagine più importanti e significative della storia della televisione italiana: “Le avventure di Pinocchio”, diretto dal grande Luigi Comencini. Sullo schermo un cast eccezionale con Nino Manfredi (Geppetto, il babbino di Pinocchio), Gina Lollobrigida (la Fata turchina), Vittorio De Sica (il giudice), Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (il gatto e la volpe) ed il piccolo Andrea Balestri nel ruolo del burattino più amato nel mondo.
Probabilmente mai avrebbe immaginato Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista scrittore Carlo Lorenzini, che il suo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, pubblicato per la prima volta a Firenze nel febbraio 1883 (uno dei romanzi più letti al mondo, tradotto in circa trecento lingue), potesse ispirare un maestro della regia come Comencini a realizzare un capolavoro televisivo, apprezzato ancora oggi.
Eppure dal 1833 questo burattino che alla fine diventa un bambino, ne ha fatto di strada, incantando generazioni di bambini e non, attraverso questa storia descritta magistralmente in quella serie televisiva della Rai girata in gran parte a Farnese, suggestivo borgo della Tuscia arroccato su un massiccio tufaceo, nel cuore della Selva del Lamone. Il paese è attraversato da cinque tappe, nelle quali un cartello descrive proprio la scena che è stata girata in quel punto.
Le avventure di Pinocchio si sono svolte a Farnese, tutto è nato lì, tutto continua a vivere lì, avvolto da una magica atmosfera che avvolge il visitatore sin dal primo istante che arriva al borgo. Ultimamente è riaperta anche la mostra “Pinocchio e Pinocchio”, dedicata proprio allo sceneggiato della Rai, a cura di una associazione tutta al femminile “Gli amici del Borgo di Pinocchio”.
Una mostra che si trova presso il IV e V set, della storia diretta da Comencini ossia quando Geppetto congelato per il gran freddo in camicia entra nell’osteria per bere un bicchiere di vino e poi intraprendere il rocambolesco viaggio nelle lontane America, in cerca di Pinocchio. Due piccole stanze che parlano di questo pezzo di legno diventato un burattino nelle mani di Geppetto, ma soprattutto di amore e passione per una favola così coinvolgente che ancora oggi attira visitatori da tutto il mondo proprio a Farnese. Spesso ci si può imbattere in Michelina Ferrari che accoglie tutti con un sorriso ed uno sguardo che esprimono il suo coinvolgimento. Ci si trova immersi nel mondo di Pinocchio nella prima stanza da un burattino di legno opera di Alessandro Paparozzi, che sembra animarsi da un momento all’altro, accanto c’è la Fata turchina dai suoi inconfondibili capelli, tutto intorno libri, ritagli di giornale e tanto altro che vale la pena di vedere.
Inoltre, è in atto anche una parallela Mostra Itinerante “Omaggio a Carlo Collodi”, per celebrare i 140 dalla pubblicazione del romanzo di Collodi, promossa dalle Associazioni farnesane “Il Mondo Perfetto” e “Gli Amici del Borgo di Pinocchio”, in collaborazione con i comuni di Cellere, Ischia di Castro, Capodimonte, Farnese, Marta, Piansano, Latera, Acquapendente, Bolsena e con il patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
La mostra a Farnese, invece, è aperta il sabato e le domenica: mattino: 10:30/12:30 – pomeriggio 16:30/18:30, ma si consiglia di contattare il 3394057317.
I set dello sceneggiato televisivo Rai di Comencini sono, come si diceva, 7.
Set 1: il borgo e la casa di Geppetto
Dalla piazza centrale di Farnese si passa sotto il viadotto ducale, scendendo verso via San Magno, fino a raggiungere via Circonvallazione, per iniziare la fiaba di Pinocchio. Proprio in questo luogo Mangiafuoco arriva in paese per promuovere il suo spettacolo e Mastro Ciliegia cede a Geppetto il pezzo di legno da cui viene creato Pinocchio.
Set 2 e 3: il lavatoio e “il vicino di casa”
Si trovano in Corso Vittorio Emanuele 10. Sono un lavatoio ed un vecchio palazzo. Il primo è il luogo dove Pinocchio viene arrestato dai carabinieri per aver rubato un pesce, mentre nell’edificio accanto va a chiedere un pezzo di pane e riceve una secchiata d’acqua sporca.
Set 4: la scuola
Nel Colle San Martino si trova la scuola di Pinocchio. Le scene sono state girate a palazzo Ceccarini-Chigi, attualmente sede del Comune.
Set 5 e 6: l’osteria e la caserma dei carabinieri
All’incrocio tra via San Magno e Corso Vittorio Emanuele II, in una piazzetta c’è l’ingresso di un antico palazzo che nel film è poi l’ufficio carabinieri, mentre poco distante c’è l’entrata all’osteria di “Vendita vino” dove Geppetto infreddolito beve quel famoso bicchiere.
Set 7
Museo dell’associazione “Gli amici del borgo di Pinocchio” via Colle San Martino 124.
Laura Ciulli
Nell’immagine di copertina, la statua in legno di Pinocchio realizzata da Alessandro Paparozzi
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