CASERTA – L’arte come strumento di sensibilizzazione sociale è al centro della mostra “Siamo un’opera d’arte”, ospitata presso l’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta. L’iniziativa, promossa dalla Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati (Fais), utilizza capolavori dell’arte rivisitati per trasmettere un potente messaggio di dignità e inclusione per i pazienti stomizzati, trasformando l’ambiente ospedaliero in uno spazio di riflessione e umanità.
L’esposizione è stata organizzata con la collaborazione delle unità di Urologia, Chirurgia Generale e Chirurgia Oncologica dell’ospedale casertano, con il coinvolgimento di specialisti e personale medico-infermieristico. All’inaugurazione erano presenti il direttore generale dell’ospedale, Gaetano Gubitosa, e il presidente della Fais, Pier Raffaele Spena. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa nel sensibilizzare la società e nel fornire supporto emotivo ai pazienti, evidenziando il bisogno di un approccio olistico che accompagni la persona in ogni fase del trattamento.
La mostra presenta nove opere iconiche, che spaziano dall’arte classica alla contemporanea, reinterpretate in chiave visual art. Tra queste figurano l’Amore e Psiche di Antonio Canova, la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, Le tre età della donna di Gustav Klimt e il Marilyn Diptych di Andy Warhol. In ogni quadro, i protagonisti sono rappresentati con presidi medici come sacche da stomia e cateteri, inseriti in modo delicato per non alterare il carattere originale dell’opera. Questa scelta provocatoria invita il pubblico a vedere oltre i dispositivi medici, ponendo l’accento sul valore intatto della persona, al di là delle condizioni fisiche.
Il cuore del messaggio, espresso con l’hashtag #nonvedodifferenze, è che così come un capolavoro d’arte rimane tale anche con l’aggiunta di un elemento funzionale, l’identità di una persona resta immutata dalla presenza di un dispositivo medico. La mostra promuove una visione che supera pregiudizi e stereotipi, sensibilizzando il pubblico sull’esperienza delle persone che convivono con stomie o incontinenza e sul valore di una cura che non si limita all’aspetto fisico ma include anche il benessere emotivo.
In Italia sono oltre 7 milioni le persone che soffrono di incontinenza, mentre circa 75 mila sono i portatori di stomia. L’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” offre assistenza a una vasta comunità di pazienti, molti dei quali hanno subito interventi chirurgici importanti per tumori o altre patologie gravi. La struttura medica ha adottato una strategia terapeutica che include non solo la cura medica, ma anche l’informazione e il supporto ai pazienti per una gestione autonoma della propria condizione.
L’arte diventa così un mezzo potente per comunicare il valore dell’umanizzazione delle cure. La reinterpretazione delle opere invita i visitatori a riflettere sulle sfide quotidiane affrontate dai pazienti stomizzati, integrando il concetto di dignità nel contesto ospedaliero. Ogni quadro è un richiamo visivo e simbolico alle complessità emotive legate alla gestione di dispositivi medici, che spesso comportano sentimenti di imbarazzo o isolamento.
Questa esposizione rappresenta un messaggio universale di accettazione e rispetto, invitando le persone a vedere oltre l’apparenza e riconoscere il valore intrinseco di ogni individuo. Le opere esposte, collocate al secondo piano dell’edificio F dell’ospedale, trasmettono una sensibilità che avvicina l’arte alla vita quotidiana dei pazienti, offrendo loro un segnale di inclusione e solidarietà La mostra “Siamo un’opera d’arte” è una testimonianza di come il settore sanitario possa adottare un approccio più empatico, che valorizza l’identità personale e la qualità della vita, soprattutto per chi vive situazioni di fragilità.
Questa iniziativa porta avanti l’idea che l’arte non solo migliora gli ambienti, ma promuove anche un cambiamento sociale, rafforzando la consapevolezza e incoraggiando il dialogo su temi spesso nascosti ma profondamente sentiti. Così come l’arte dà voce all’indicibile, anche questa mostra invita a riflettere sull’importanza di un’umanità condivisa e solidale, che rispetti e valorizzi ogni individuo.
Ivana Tuzi
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