ROMA – Corrono, rallentano, sorpassano, fanno la gimkana e, insomma, sono diventati il problema che dovevano risolvere, che era quello di smaltire il traffico. In realtà, invece, i monopattini elettrici che ti sfrecciano pericolosamente a destra e sinistra mentre sei al volante, sono diventati una patata bollente da risolvere per il Governo che aveva varato il Bonus Mobilità nel 2020, poi ripetuto nel 2021, al fine di decongestionare il traffico e consentire spostamenti nel rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza sanitaria. Non era stato previsto, però, che gli italiani si fanno prendere presto la mano dalle mode e così quello che doveva diventare uno strumento per la mobilità sostenibile è invece diventato un fenomeno insostenibile, quasi insopportabile.
Il fatto è che con un risparmio del 60 per cento sul prezzo d’acquisto, ogni cittadino dai 14 anni in su, con poco più di 240 euro ha avuto il diritto di acquistarne uno e mettersi su strada anche senza patente. Qui sono nati i problemi. Già il 3 novembre del 2020 – data della partenza di questo bonus – sono state 60mila le richieste evase e se tanto mi dà tanto, un anno dopo si fa la conta dei danni ma soprattutto di morti e feriti rimasti su strada per gli incidenti causati dall’eccessivo numero di questi mezzi spesso guidati da ragazzini all’oscuro delle regole ma circolanti in mezzo al traffico come adulti patentati.
Incidenti, feriti e morti ormai sono all’ordine del giorno e per questo la Commissione Trasporti alla Camera è alle prese con una nuova proposta di legge che possa rendere la circolazione di questi dispositivi ma soprattutto di chi ne è alla guida, più sicura. In particolare, dovrebbero essere imposti limiti di velocità, diversi a seconda del tipo di strada, limiti di orario (non di notte), sosta e circolazione vietate sui marciapiedi o in doppia fila, obbligo di casco. Tutti questi correttivi si spera che servano ad arginare una tendenza preoccupante. Dalle analisi dei dati – imparziali perché molti episodi non vengono verbalizzati in quanto non gravi – risulta che gli incidenti, dei quali 2 mortali, si sono verificati per distrazione, caduta autonoma, inesperienza del guidatore spesso impegnato a scattare selfie.
A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Monopattini dell’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale che ha segnalato anche diversi casi in cui il conducente era in stato di ebbrezza. Doveva essere un modo salutare di percorrere distanze in città e invece è diventato un pericolo, complici anche influencer che hanno diffuso le proprie immagini con sfolgoranti modelli come se si trattasse di accessori, status symbol.
Gloria Zarletti
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