MILANO – Mindful Eating nasce e si sviluppa con lo scopo di aiutare ad elaborare e realizzare un sano rapporto con il cibo. Nella vita quotidiana passiamo una gran parte della nostra vita a mangiare, sebbene nei tempi moderni il tempo che viene dedicato a questa attività sia sempre più ridotto. I pasti sono sempre più consumati di fretta e in multitasking sovrapponendo altre attività a quella del mangiare, così tale attività primaria viene svolta in modo non consapevole senza soddisfare il desiderio che l’ha preceduta. A questo si aggiungono i sensi di colpa che diventano purtroppo amici affezionati tanto da portare a conseguenze estreme come la bulimia o l’anoressia.
Viene da chiedersi se quando si mangia si agisce rispondendo ad un bisogno fisiologico oppure si mangia perché in realtà si ha bisogno d’altro. Spesso è così e allora si mangia di tutto con avidità e nervosismo senza avere realmente fame, in modo meccanico per riempire un vuoto che di fatto è una voragine nella propria vita. Si diventa insaziabili e quasi mai appagati. Allora forse si potrebbe definire il rapporto con il cibo come una relazione conflittuale in cui molto probabilmente ascoltare il proprio corpo, la propria mente ed il proprio cuore può essere utile per capire di cosa si ha veramente bisogno. Di fondamentale importanza è porre una profonda attenzione a tutto il processo del mangiare sintonizzando la propria mente con quelle che sono le risorse interiori. Riconoscendo lo schema mentale che porta ad addentare la prima cosa che è a portata di mano, imparando a definire quale è il flusso del desiderio collegato al cibo si può arrivare a scoprire cosa viene proiettato sul semplice atto del mangiare.
Il Mindful Eating attualmente si sta diffondendo con un certo successo proponendosi come un percorso rivoluzionario in cui è la consapevolezza a diventare un nuovo stile di vita. Tutte le nostre azioni, e quindi anche il mangiare, deve essere svolto senza giudizio nei confronti di se stessi e degli altri, senza privazioni, coltivando un grande sentimento, quello della gentilezza verso se stessi. Questo non vuol dire assecondare ogni desiderio di cibo a dismisura non tenendo conto delle reali condizioni di salute, del fabbisogno giornaliero e del tipo di vita che si conduce, ma significa essere consapevoli di ciò che il nostro corpo comunica imparando ad ascoltarlo assecondandolo senza giudicare se stessi. La stessa consapevolezza porterà ad identificare il momento in cui il corpo appagato avrà bisogno solo di una tisana o un pasto frugale. Ma intanto le diete imperversano, riempiono i rotocalchi e troneggiano sui social promettendo miracoli in pochi giorni. A queste si aggiungono integratori, pasti sostitutivi ed erbe miracolose che aiutano a riacquistare la linea. Nessuno di questi sistemi riesce a risolvere il problema di fondo e cioè il rapporto conflittuale col cibo.
Perché importante non è solo ciò che si mangia e in che quantità, ma anche come si mangia. Il Mindful Eating insegna ad assaporare i cibi gustandoli fino in fondo per sentirsi completamente appagati e soddisfatti, mangiando sano ed in modo consapevole.
Margherita Bonfilio
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