Gli Etruschi diventano un videogioco. Si chiama “Mi Rasna – Io sono etrusco” e sarà disponibile a partire dal 7 maggio su GamePlay (per cellulare). L’idea è venuta a Maurizio Amoroso, 45 anni, di Firenze, responsabile della Entertainmente Game Apps, azienda che inventa e produce videogames. Alla realizzazione hanno collaborato 40 musei di Toscana, Umbria e Lazio, compresi 6 musei nazionali. “MiRasna” si inserisce nel filone storico dell’azienda fiorentina che in passato aveva già sfornato videogiochi aventi per tema il Medioevo, le Repubbliche marinare e la Via Francigena. Una percentuale dei guadagni, in accordo con i Poli museali, sarà reinvestita in progetti di scavo, restauro e valorizzazione legati agli Etruschi
Di che cosa si tratta? Il giocatore veste i panni di un magistrato locale chiamato ad amministrare le risorse economiche della propria città etrusca cercando di farla prosperare attraverso il reperimento di materie prime e una fitta rete commerciale. Per fare questo serviranno monete d’argento che si potranno ottenere risolvendo mini giochi a contenuto storico oppure acquistandole con transazioni in app. Si tratta di un gioco a strategia gestionale, articolato in 5 livelli, che corrispondono alle epoche in cui è scandita la civiltà etrusca (villanoviana, orientalizzante, arcaica, classica ed ellenistica), dalla nascita delle città alla conquista romana. “Credo che il vero punto di forza di questo progetto – commenta Amoroso – sia l’essere riusciti a plasmare la storia degli Etruschi nelle meccaniche di un gioco di strategia”.
“Non pensavo – aggiunge che il gioco avrebbe riscosso così tanta partecipazione da parte dei direttori dei musei. Ho trovato entusiasmo, voglia di partecipare e disponibilità ad agevolare iter amministrativi che, senza la loro collaborazione, sarebbero stati estremamente macchinosi e costosi. Sono entrati a far parte del progetto tutti i musei che abbiamo contattato: pubblici e privati, comunali e statali”.
Tante le località che costituiranno la mappa a disposizione del giocatore: Volterra, Talamone, Tarquinia, Vetulonia, Tuscania, Orte, Cerveteri, Santa Marinella, Perugia, Todi, Bomarzo, Orte, Chianciano, Arezzo, Pitigliano, Bolsena, Chiusi, Saturnia… Un vero e proprio tour storico attraverso gran parte dell’Italia centrale. Con un ulteriore aspetto educativo: il videogioco sarà un vero e proprio strumento di promozione poiché ogni oggetto che comparirà sullo schermo sarà corredato da una scheda tecnica con la descrizione del pezzo e i dati del museo in cui è conservato. Inoltre, sono previsti dei bonus extra al giocatore che attraverso la geolocalizzazione risulterà fisicamente posizionato vicino al reperto o in luoghi prestabiliti della città etrusca. “Il nostro obiettivo – conclude Amoroso – è di promuovere e far conoscere la storia attraverso i videogiochi che realizziamo. E se qualche giocatore ci chiede informazioni, noi lo indirizziamo agli uffici turistici”.
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