Un grande botto e poi il fumo che sale da un’auto parcheggiata nel quartiere di Stockfeld alla periferia sud di Strasburgo. Quando sono arrivati sul posto, i vigili del fuoco sono rimasti perplessi: cosa poteva aver causato lo squarcio di quasi mezzo metro di diametro sul tetto della vettura prima di perforare il serbatoio e infine la carrozzeria? La prima risposta ha aperto uno scenario da film di fantascienza: “In seguito alla ricognizione della squadra, sospettiamo la caduta di un corpo stellare”, ha scritto il Servizio dipartimentale dei vigili del fuoco e del soccorso del Basso Reno nel suo rapporto dopo l’intervento.
In un primo momento nulla che potesse spiegare il buco è stato trovato: “O l’oggetto era così piccolo che non siamo riusciti a trovarlo, oppure l’impatto è stato tale che l’oggetto si è disintegrato”, ha detto all’agenzia Associated France Press il capitano dei vigili del fuoco Matthieu Colobert. Poi un piccolo reperto ha attirato l’attenzione dei pompieri. Un pezzo di ghiaia rinvenuto sul posto è stato consegnato alla polizia per ulteriori investigazioni e verrà inviato a Parigi per la valutazione della scientifica. Si tratta di un “oggetto delle dimensioni di una nocciola, che sembra legno bruciato, molto leggero”, ha detto all’AFP un portavoce della polizia. Una squadra di specialisti chiamata per la valutazione della radioattività ha escluso qualsiasi tipo di rischio.
A rendere scettici gli esperti è soprattutto la dimensione del reperto. “Se si fosse trattato di un meteorite, sarebbe stato trovato sul posto. Date le dimensioni del foro nel tetto, non può essere stato il piccolo elemento trovato”, spiega a “20 minutes” François Colas, ricercatore del CNRS (Centro Nazionale di Ricerca Scientifica francese). Molto scettico anche l’astrofisico dell’INAF di Bologna Albino Carbognani, uno dei principali esperti della rete di monitoraggio delle meteore PRISMA: “A giudicare dalle immagini e dalle testimonianze – spiega – è molto improbabile che si sia trattato della caduta di un meteorite. Innanzitutto il frammento di roccia sospetto era fuori dall’auto ed era troppo piccolo per provocare un foro così grande. Inoltre le velocità di caduta dei meteoroidi al suolo sono dell’ordine dei 200 km/h, troppo poco per causare un foro del genere. Ad esempio, nel caso della caduta di Peekskill del 9 ottobre 1992 venne colpita un’auto che si ammaccò assorbendo l’urto, ma senza perforarsi”.
Lascia un commento