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Mercatini di Natale: tradizione e austerity

di | 2022-12-02T19:00:31+01:00 4-12-2022 6:15|Attualità, Sezione 4|0 Commenti

MILANO – È arrivato il momento più magico dell’anno, con i mercatini di Natale abbelliscono paesi e città di tutto il mondo. Questo è un anno gravato da difficoltà economiche, problemi sociali e conflitti mondiali. Tutti risentono della situazione a livello psicologico ed economico, tanto da pensare che spendere soldi per regali e addobbi sia non solo superfluo ma addirittura delittuoso. Eppure loro, i mercatini di Natale con le loro luci, profumi, sapori e colori fanno festa e scaldano il cuore. Come rinunciare al piacere di affogare tra bancarelle dove oggetti artigianali dalle forme diverse sembrano attirare l’attenzione inducendo all’acquisto?

Bolzano

Ce ne sono dappertutto e sono i benvenuti, per portare un po’ di allegria anche dove sembra non ci sia proprio motivo. È nella natura umana cercare l’evasione durante un periodo buio e difficile. Sarà, ahimè, difficile anche aprire il portafoglio, così ci si accontenterà di guardare, toccare, annusare e sognare piuttosto che comprare, ma sarà pur sempre Natale.

La storia dei mercatini di Natale ha inizio nel tardo Medioevo in alcune zone dell’ex Sacro Romano Impero e si pensa che il suo precursore sia il Dezembermarkt (mercato di dicembre) di Vienna. Esso risale al 1298 circa quando l’imperatore Albrecht I concesse ai negozianti il diritto di organizzare un mercato (Krippenmarkt) per uno o due giorni all’inizio dell’inverno, così che i cittadini potessero rifornirsi delle provviste necessarie per superare i mesi freddi. Ed ecco che i Wintermärkte, mercatini invernali, cominciarono a diffondersi in tutta Europa.

Vienna

Furono proprio i mercati invernali a prendere il nome di Mercatini di Natale. I primi dei quali si dice che siano stati allestiti in Germania: a Monaco di Baviera nel 1310 circa, a Bautzen nel 1384 e a Francoforte nel 1393. Alcuni, invece, sostengono che lo Strietzelmarkt di Dresda potrebbe essere stato il primo vero mercatino di Natale, datato 1434. Inizialmente in questi primi mercatini si vendeva solo carne, ma, con il tempo, le famiglie locali iniziarono a realizzare delle bancarelle per vendere cesti, giocattoli e sculture in legno. Altre, invece, vendevano mandorle, caldarroste e pan di zenzero accompagnati da canti e balli.

I Mercatini di Natale si annoverano in tutte le epoche. Ai tempi della Riforma Protestante, nel XIX e XX Secolo, durante il Nazismo, nel dopoguerra fino ad oggi. C’è da perdersi nelle centinaia di iniziative che si sono organizzate in tutta Italia. Questa la ragione per cui val la pena di soffermarsi su qualcosa di nuovo e tanto interessante da rubare l’attenzione di chi legge. Ed ecco che l’occhio cade sulle nuove iniziative abruzzesi. Appena avviata l’intensa stagione dei treni dei Mercatini di Natale con due partenze giornaliere da Sulmona per visitare le località di Campo di Giove, Roccaraso e Castel di Sangro, dal 26 novembre all’8 gennaio. Con la Transiberiana d’Italia, denominata la Ferrovia dei Parchi, la linea ferrata più alta d’Appennino, si potrà viaggiare sulla neve con il treno dei mercatini di Natale in partenza da Sulmona.

Roccaraso

Si attraversano meravigliosi paesaggi innevati fino a raggiungere le pendici della Maiella e gli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, toccando la quota massima di quasi 1300 metri sul livello del mare. A questo punto si potrà sostare nei borghi per la visita dei mercatini caratterizzati dalle tipiche casette di Natale concentrate nel centro storico. Atmosfera natalizia, svago, animazione, artigianato locale, dolci, bevande calde, pietanze e prodotti tipici si potranno godere a Roccaraso, Campo di Giove e Castel di Sangro Val la pena ricordare che il viaggio si può articolare in una sola giornata con il treno storico giornaliero oppure si può realizzare in più giorni con il viaggio in treno storico e il soggiorno nelle diverse località interessate. Le prenotazioni sono aperte dal 2 novembre sul sito www.ferroviadeiparchi.it. Informazioni alla mail info@ferroviadeiparchi.it

Margherita Bonfilio

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