MENTANA (Roma) – Da “paesotto”, borgata di Roma, “sorellastra” della vicina e più “modaiola” Monterotondo, a Città. Mentana (23219 abitanti: mica pochi, però…) ce l’ha fatta: quest’anno è passata di grado e con decreto del Presidente della Repubblica ha ricevuto il titolo che, per la sua storia, la cultura, le case di cura per anziani, gli impianti sportivi – in una parola la qualità della vita – la porta allo stesso livello di tanti altri famosi centri italiani. E’ un titolo che non si conquista tanto facilmente e l’amministrazione comunale guidata da Marco Benedetti ha atteso più di due anni per ottenerlo dal momento in cui, nel 2019, la giunta e il consiglio comunale ne hanno fatto richiesta.
Il lavoro “sporco”, però, se lo è sobbarcato lei: Barbara Bravi, assessora alla Cultura che, al momento del suo insediamento, aveva promesso un cambiamento radicale rispetto al passato, una rinascita del paese dove lei stessa è nata e le sue ricchezze non erano state mai valorizzate. La promessa l’ha mantenuta: il cambiamento c’è stato. L’assessora l’ha ottenuto semplicemente riportando in luce tutte le potenzialità di questo centro, un tempo famoso anche per una nota Sagra dell’Uva poi decaduta con l’espandersi dell’edilizia a scapito dell’agricoltura. Ma tante altre cose erano cadute nel dimenticatoio o, semplicemente, stavano lì senza vita: l’archeologia, il passaggio di Carlo Magno nell’800 prima di essere incoronato imperatore, la battaglia di Garibaldi e tutto un passato con le sue vestigia che ora, piano piano, hanno ripreso vigore e interesse, hanno portato pubblico e curiosi, si sono manifestate in conferenze e spettacoli nel comune di circa 23mila abitanti che finora era stato definito tristemente un “dormitorio”.
Ma Mentana oggi è una città. “Non ho fatto altro che attivare le procedure burocratiche necessarie”, minimizza però, abituata a lavorare sodo per il risultato, non per i meriti. E così, dal momento in cui è nata questa idea di una Mentana più prestigiosa e vivace, capace di competere con altre realtà con il suo stesso titolo, la crescita è venuta da sé. Per poter produrre le relazioni da sottoporre alla Prefettura, è stato restituito il suo valore a tutto ciò che poteva servire a dare lustro ad un paese con l’ambizione di diventare qualcosa di più. E così il museo garibaldino è stato trasformato e dotato di una visione più moderna con un percorso multimediale tematico (Muga), i suoi giardini sono stati concessi come sede di spettacoli teatrali, i reperti provenienti dalle ville romane disseminate sul territorio e da tempo dimenticati nei sotterranei sono stati collocati in un appena inaugurato museo archeologico, la biblioteca ha un’attività intensissima e la sua sala conferenze viene spesso data in uso per convegni ed eventi.
Anche la gastronomia ha avuto la sua parte nella conquista del nuovo status: la ciambella a cancello, specialità inimitabile, delizia non paragonabile ai prodotti da forno di nessun’altra località, ha ottenuto il Deco (Denominazione di origine comune), ed è stata inserita nell’albo dell’Anci Lazio dopo il vaglio degli ingredienti da parte della Camera del Commercio. E’ come dire che l’obiettivo del titolo ha tolto il coperchio ad un pozzo dove si nascondevano meraviglie. Il centro storico è rinato con i suoi angoli pittoreschi, i balconi fioriti, le facciate di pietra. Manifestazioni culturali e concerti stanno riprendendo il via dopo l’emergenza sanitaria e in cantiere ci sono tanti progetti: musica, cinema, arte e chi più ne ha più ne metta. Si tratta solo di saper fare i progetti per partecipare ai bandi, ora che le credenziali d’accesso ci sono. Certo, molto è da guardare in prospettiva e gli scettici sono ancora tanti, soprattutto ora che Mentana si prepara al test delle amministrative.
“La vera sfida – ammette Sara Paoli, direttrice del museo archeologico – è quella di creare interesse verso questo territorio così ricco di storia ma sconosciuto alla gran parte dei cittadini stessi”. Scavi, restauri, recupero di opere e reperti trafugati ed esposti altrove sono tutte operazioni in procinto di partire o appena iniziate ma c’è ancora tanto da lavorare. Passaggi burocratici, ostacoli, mediazioni, rapporti diplomatici da intessere sono all’ordine del giorno. “Ma niente è impossibile – conclude l’assessora Bravi – e seguendo la procedura prevista, nessuno ci ha detto mai negato niente”. I lavori fervono e di giorno in giorno se ne vedono i risultati: questo non si può negare come non si può negare che c’è ancora tanto da fare per il governo che si insedierà dopo le elezioni.
Un passo importante, però, è stato fatto. Mentana, per essere città, forse aveva bisogno solo di qualcuno che la trattasse come tale guardando oltre il suo vecchio, logoro, aspetto paesano.
Gloria Zarletti
Nell’immagine di copertina, la squisita ciambella a cancello di Mentana
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