ROMA – Iva al 10% per cibo e veterinario e detraibilità più alta. La proposta di non trattare gli animali come dei “beni di lusso” arriva in Parlamento grazie alle forze congiunte di un intergruppo guidato dalla deputata di Forza Italia Michela Brambilla, da sempre “in trincea” per difendere i diritti degli animali.
Nel particolare, sono sei gli emendamenti proposti dalla formazione animalista alla legge di Bilancio del governo. Tra i più significativi, un taglio dell’Iva per gli alimenti di cani e gatti, come anche per i farmaci e per le prestazioni veterinarie, che scenderebbe, così, al 10%. Oltre a questo, anche un aumento della soglia di detraibilità delle spese del 19% (che aumenterebbe da circa 49 a 190 euro). Si riflette anche suoi costi dei singoli farmaceutici, che in alcuni casi, come sottolinea il gruppo parlamentare, raggiungono prezzi 10 volte superiori a quelli destinati alle persone, a parità di composizione chimica. Tuttavia, prima che gli amanti degli animali possano esultare, sarà necessario attendere la risposta della commissione di Bilancio.
La battaglia dell’ex ministro è però chiara, così come ha dimostrato con le sue recenti affermazioni tramite la sua pagina Facebook: “Il mantenimento e la cura di un animale d’affezione non devono mai essere paragonati a beni di lusso. È ora di cambiare strada e questo pacchetto di emendamenti, che saranno portati in commissione Bilancio, consente di dare un primo, importantissimo segnale. E interverremo sui farmaci veterinari che, a parità di molecola, non possono costare fino a dieci volte più di quelli per uso umano. Tutto ciò è intollerabile: la salute è un diritto di tutti, uomini e animali!”.
Una battaglia importante e bipartisan, come conferma la formazione parlamentare, che raccoglie esponenti di partiti solitamente in disaccordo tra loro. Oltre all’onorevole Brambilla (Forza Italia), infatti, il pacchetto di emendamenti è stato supportato dalle senatrici Loredana De Petris (LeU), Loredana Russo (M5s), Rosellina Sbrana (Lega), Monica Cirinnà (Pd) e dalla deputata Paola Frassinetti (Fdi).
Diego Galli
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