“L’Italia è tutta bella”. L’espressione non è affatto un luogo comune, anzi è una verità consolidata. Bellezze naturali, artistiche, architettoniche; testimonianze del passato e di una cultura profonda e infinita; qualità dell’accoglienza e dell’enogastronomia: ecco i solidi capisaldi su cui si basa la potente attrazione turistica del nostro magnifico (ma per certi versi sciagurato) Paese. Piccolo inciso che va fatto con profonda amarezza: l’Italia è splendida, ma gli italiani non lo sono. Il discorso è lungo e meriterebbe lunghe riflessioni. La sintesi è presto fatta: all’estero non hanno tutti i torti se ci considerano inaffidabili e talvolta poco seri. Una triste verità.
E dunque non si riesce perciò a comprendere quale necessità ci sia, soprattutto in tempo di pandemia e di diffusione del coronavirus, di andare fuori dai confini nazionali. C’è la possibilità di rimanere in Italia e di poter usufruire di quanto di meglio la natura e l’uomo possano offrire. Tanto più che, in questi giorni, sono sempre più frequenti le notizie di persone che rientrate da vacanze all’estero, hanno portato con sé il draghetto coronato che, pur meno aggressivo rispetto agli scorsi mesi, continua a far danni. D’accordo, soprattutto nei giovani la voglia di mete più o meno esotiche o comunque lontane dalle mura domestiche, è ampia, ma non è il caso di esagerare. Meglio restare in zona, senza rinunciare al divertimento e assumendo sempre comportamenti responsabili, ed evitare rischi inutili.
Un particolare plauso va fatto alla Puglia (chi scrive ne è molto orgoglioso), sancito dall’autentico boom registrato negli ultimi anni dal Salento, diventato meta turistica di assoluta eccellenza, così come lo era stato in passato il Gargano. Ma non ci sono solo spiagge tra le più belle d’Italia o scogliere a picco sul mare: per molti versi le scoperte più significative si fanno nelle zone interne. Ostuni, Locorotondo e Martina Franca (da quelle parti non si possono non visitare le Grotte di Castellana), tanto per citare tre località di straordinario fascino. E i tre siti patrimonio dell’Unesco: Castel del Monte, i Trulli di Alberobello e il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo. Dalla provincia di Foggia (imperdibili le isole Tremiti) all’estremo lembo meridionale di Otranto e Santa Maria di Leuca, passando attraverso città affascinanti dalla storia millenaria, monumenti, siti archeologici greci e neolitici, i migliori classici dell’architettura barocca. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Come pure sarebbe fatica vana provare ad elencare le tante specialità gastronomiche proposte: bisogna solo provare.
Abbiamo la fortuna di vivere in una terra che è bella e accogliente dappertutto: viva la Puglia, ma soprattutto viva l’Italia.
Buona domenica
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