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Meeting di Rimini, al centro c’è sempre la passione per l’Uomo

di | 2022-09-24T13:10:10+02:00 25-9-2022 6:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

NAPOLI – Sono passate alcune settimane dal consueto appuntamento di fine estate del Meeting di Rimini, appuntamento annuale di Comunione e Liberazione. Sono passate le immediate sensazioni positive o negative sull’esito della manifestazione. Resta un giudizio chiaro, contro tutte le malevolenze fittizie o di poco conto: il Meeting anche quest’anno si è presentato come un luogo unico nel suo genere per proposta culturale, varietà di offerte di dialogo e di interesse. Agli incontri sulla Riviera romagnola, si viene oggettivamente catapultati in una bellezza imponente fatta di migliaia di dettagli umani e tecnici accurati. Desiderio di bellezza, di incontro, di curiosità, di benessere. E, guarda caso, ma ormai se n’è fatta un’abitudine, cosa viene fuori sulle testate giornalistiche più “quotate”? Che qualcuno non è stato invitato, che il tizio politico o meno, ha detto una cosa storta o dritta che sia, che sul palco è addirittura salito Caio…

Insomma, come spesso accade, si cerca di indicare la luna mentre a qualcuno resta il vizio di guardare il dito. Un’immensità di incontri, mostre, spettacoli, dettati dall’unico motivo che viene proclamato nel titolo del Meeting: “Una passione per l’uomo”. Quindi apertura, voglia di conoscere, di confrontarsi. Qui ragazzi e adulti usano il tempo libero per costruire gli spazi della settimana, dandosi il cambio con altri volontari, di ogni età e provenienza. Sono la presenza che non si incasella mai. E sono, ogni anno, più di tremila… Il Meeting, come sempre, dice una cosa semplice e rara: in mezzo al disinteresse generale, c’è qualcuno che ha passione per se stesso e per gli altri.

È particolarmente d’effetto sentir parlare Al-Issa, una tra le maggiori autorità islamiche: per lui la “saggezza”, il contributo di don Giussani, è aver colto che “la più grande privazione, nel contesto di oggi, è la perdita del senso di ciò che è umano”. Proprio nell’intervento riminese del 1985, don Luigi Giussani sosteneva che il pericolo maggiore per l’umanità era “la perdita del gusto di vivere”. Il Meeting, affrontando ogni singola questione, impatta con questo problema, e sostiene che la passione per l’uomo per sé e per il proprio destino si incontra. Nei versi di Fernando Pessoa spiccavano espressioni come “l’essenziale è saper vedere”. Pessoa, protagonista di una delle mostre, brama un amico che lo comprenda e sostiene: “Tutto ebbi in mano nella ricerca ansiosa che riempie le mie notti e i miei giorni. Ma mai il mio cuore”. Aveva una tale percezione del suo umano da fargli dire che “tutto è poco per quello che voglio” e, insieme, che “tutto vale la pena, se l’anima non è piccina”.

Questi versi campeggiavano nel Meeting come segni di questo umano sconfinato e assetato: nelle storie silenziose e in quelle eclatanti, nel restare vivi persino nei gulag o nello studio delle galassie, dalla carità quotidiana all’arte, dalla giustizia alla musica.

Al Meeting non è stata trovata una soluzione alle catastrofi del mondo, ma si è esaltato l’interesse alla persona che c’è dietro una macchina fotografica, dietro a qualsiasi opera o lavoro: senza soggetto, non ci sarebbe nulla, ed è la sola costruzione che vale. Tutti erano stupiti da una percezione e dall’attenzione della gente che si trovavano di fronte: dai personaggi dello spettacolo ai politici accorsi, dai volontari ai semplici partecipanti. Semplice e ardente desiderio di essere protagonisti nella propria vita.

E come sottolineato da Giussani circa 40 anni fa, l’interesse nel Cristianesimo per ciò che è il fulcro, il senso della vita è nato con una domanda: “Ma perché costui dice queste cose?”. E nella distrazione generale, nella incoscienza del presente, nelle preoccupazioni per una o tante guerre in atto, in una crisi economica, politica ma soprattutto umana la risposta più certa è: “Perché ama l’uomo, perché ha passione per l’uomo!”.

Innocenzo Calzone

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine alla Scuola Secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo “A. Ristori” di Napoli. Ha condotto per più di 13 anni il giornale d’Istituto “Ristoriamoci”. Partecipa e promuove attività culturali con l’associazione “Giovanni Marco Calzone” organizzando incontri e iniziative a carattere sociale e di solidarietà. Svolge attività di volontariato nel centro storico di Napoli con attività di doposcuola per ragazzi bisognosi; collabora con il Banco Alimentare per sostenere famiglie in difficoltà. Appassionato di arte, calcio e musica rock.

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