MONTALTO DI CASTRO (Viterbo) – Non solo ricerca scientifica, non solo didattica ma anche sviluppo dell’economia del territorio. E le mazzancolle – Penaeus kerathurus o Melicertus kerathurus, crostaceo decapode della famiglia delle Penaeidae – da qualche anno sono nel mirino degli studenti dell’Università della Tuscia che insieme ai loro docenti ne stanno portando avanti il ripopolamento sulle coste dell’Alto Lazio in considerazione, soprattutto, del loro valore alimentare.
Il Centro Ittiogenico Sperimentale Marino (Cismar), del Dipartimento di Scienze Ecologiche Biologiche dell’Università della Tuscia, lo scorso 8 agosto ha rilasciato sulle coste antistanti il comune di Montalto di Castro migliaia di giovani mazzancolle con lo scopo di ripopolare questa specie così interessane da un punto di vista economico. Il rilascio è stato effettuato con la partecipazione dei laureati in Biologia ed Ecologia marina e dei dottorandi del Polo universitario di Civitavecchia – Università della Tuscia (dove sono attivi i corsi di Scienze ambientali indirizzo marino e Biologia ed Ecologia marina) che hanno preso parte attivamente a tutte le fasi del progetto: dalla stabulazione delle femmine ovigere, fornite dai pescatori locali, alla schiusa delle uova e all’allevamento delle larve sino alla fase dei giovanili.
Da anni il Cismar, diretto dal professor Giuseppe Nascetti (nella foto in alto, a sinistra), si distingue per essere il primo centro del Mediterraneo a effettuare un’attività costante di ricerca e sperimentazione indirizzata soprattutto al ripopolamento marino e in particolare dei crostacei, a cui appartengono specie economicamente molto remunerative per il settore ittico, rilasciando negli ultimi cinque anni oltre 200.000 giovanili di astice europeo.
Adesso tocca alla mazzancolla. La sua carne è pregiata, con sapore delicato e con aroma gradevole e fine. In commercio si può trovare fresca, con il guscio o sgusciata ma anche congelata e precucinata. Contiene circa il 15% di proteine, mentre basse sono le percentuali di glucidi e di grassi. Per la scarsa presenza di grassi, è modesto anche l’apporto energetico, che resta al di sotto delle 100 kilocalorie. È considerevole invece l’apporto di fosforo, calcio, ferro e le vitamine del complesso B tiamina, riboflavina e niacina. Il contenuto di colesterolo si aggira invece sui 150 mg per 100 grammi. Per il buon valore delle sue carni e per la loro grande duttilità gastronomica, la mazzancolla si presta a una notevole quantità di ricette.
Questa pratica di ripopolamento ancora in Italia si scontra con diffidenza e scetticismo mentre nel resto d’Europa e in mari quali l’Oceano Atlantico vengono ricostituiti stock di pesci e crostacei, ridando piena vita ad interi comparti ittici che probabilmente sarebbero scomparsi: l’astice in Norvegia, Scozia e in Gran Bretagna, il merluzzo nel Mare del Nord.
Adesso, attraverso diversi progetti (Med, Life e Fep/Feamp), il Cismar/Deb nell’Alto Lazio sta lavorando e collaborando con la pubblica amministrazione e con gli operatori locali del settore per creare un sistema innovativo di gestione delle coste e di conservazione degli habitat marini di maggior pregio, quali le praterie di posidonia, anche con l’installazione di sistemi di protezione. Tutto ciò coinvolgendo e sensibilizzando i pescatori, perché attuino una pesca responsabile e sostenibile anche attraverso l’utilizzo di attrezzi idonei e selettivi e responsabilizzando i cittadini con campagne sul rispetto dell’ambiente marino insieme al Comune di Montalto di Castro e alla Guardia Costiera di Civitavecchia.
Nella foto di copertina, un gustoso piatto di mazzancolle
Lascia un commento