MATERA – Da piccola e antichissima città del Sud a leader in Europa: così si è trasformata Matera che, sabato 19 gennaio, è stata incoronata capitale europea della cultura 2019. Discorsi ufficiali, riprese televisive, manifestazioni, bande musicali, spettacoli di arte varia, gente entusiasta nelle strade e nelle piazze e, in tarda serata, un grande spettacolo di fuochi pirotecnici ha concluso una giornata a dir poco memorabile.
Un tempo non troppo lontano Matera era stata definita ” la vergogna dell’Italia” per via delle difficili condizioni igieniche e di vita a cui erano costretti i suoi abitanti, poi nel 1993 i Sassi e l’habitat rupestre (nucleo più antico e vera tipicità della città) sono stati riconosciuti e proclamati patrimonio dell’UNESCO. Oggi, molti “Sassi” sono stati bonificati e ristrutturati diventando dimore, suggestivi alberghi e musei a dimostrazione tangibile di quanto i materani siano determinati a tutelare la bellezza del loro patrimonio artistico-culturale senza arretrare di fronte alle difficoltà e ben intenzionati a trovare soluzioni valide che possano assicurare alle nuove generazioni un futuro migliore.
Grazie al traguardo raggiunto e all’opportunità offerta, la città si mostrerà in tutta la sua tipicità ai molti turisti che nel corso dell’anno la visiteranno partecipando alle tante iniziative promosse in occasione della sua proclamazione a capitale europea della cultura potendo ammirare, in tale contesto, tutta la sua caratteristica bellezza di giorno girovagando nei suoi vicoli e ammirando dalle terrazze i panorami mozzafiato e verso sera scoprendo il fascino che, all’imbrunire, regalano le mille luci che si accendono e che trasformano l’abitato rupestre in un luogo di grande suggestione che, in un tempo passato, ha influenzato ed ispirato letterati e uomini di cultura come Primo Levi (che qui scrisse “Cristo si è fermato ad Eboli”) ed in tempi più recenti ha affascinato registi come Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson che hanno scelto la città dei Sassi come scenario dei loro film “Il Vangelo secondo Matteo” e “La passione di Cristo”.
Il 19 gennaio è stato un giorno di rivincita per la città, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto ai festeggiamenti, ha sottolineato che “questo è un giorno importante per Matera, per l’Italia, per l’Europa che dimostra di saper riconoscere e valorizzare le sue culture”; mentre il premier Giuseppe Conte ha aggiunto: “Da questo sole deve partire la riscossa di Matera e del Sud”. E ancora: “Matera è la prima città del sud ad essere stata scelta come capitale europea della cultura. Una scelta che riveste un significato e un’occasione per tutto il meridione che da Matera oggi è rappresentato”. “Abbiamo compiuto una lunga marcia – chiosa il sindaco Raffaello de Ruggeri -. Siamo partiti dall’essere la vergogna nazionale per diventare oggi Capitale europea della cultura”.
Perché è stata scelta proprio Matera come capitale europea della cultura? Molti sono stati gli aspetti che hanno colpito la giuria fra cui i principali sono: l’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura; l’entusiasmo e l’innovazione di progetti capaci di attrarre un pubblico vasto e internazionale; la cultura che si coniuga anche con la modernità attraverso la grande attenzione dedicata alla tecnologia digitale che si realizza attraverso la digitalizzazione degli archivi di beni culturali, con l’insegnamento ai giovani di linguaggi di programmazione e con la creazione di un canale televisivo online; l’intenzione di aumentare notevolmente, fino a triplicare, le presenze turistiche; la trasformazione di ciò che all’inizio è stata semplicemente un’iniziativa popolare che si è poi evoluta in un elemento formale collocato al centro della pianificazione cittadina e regionale; l’impegno concreto e strategico a coprire il 70% del finanziamento a prescindere dal risultato della competizione.
Lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è “Open future” per le motivazioni esposte nel documento ufficiale scritto dal Comitato Promotore: “Tutti siamo ossessionati dall’eterno presente in cui siamo immersi, come se fosse impossibile guardare lontano ed impegnarsi per le generazioni future. Ma proprio una città antica come Matera può, senza timore, pensare ai tempi che verranno, tante le volte in cui si è riprogettata ed è uscita vincente nella sfida con il tempo. Con molte altre piccole e medie città europee Matera ha condiviso lo stesso destino di area di consumo di prodotti provenienti dai grandi centri di produzione culturale. Negli ultimi anni, però, il quadro sta cambiando. Si fa strada un movimento che rimuove sistematicamente le barriere di accesso alla cultura: usa nuove tecnologie, adotta licenze aperte per rendere culturalmente ed economicamente sostenibile un modello in cui la produzione culturale è diffusa, orizzontale, partecipata”. A fronte di quanto elencato e dopo la formalizzazione della nomina, cinque sono i percorsi tematici proposti dall’evento: “Radici e percorsi”, “Continuità e rotture”, “Futuro remoto”, “Utopie e distopie” e “Riflessioni e connessioni”.
A Matera, ogni giorno del 2019, sarà caratterizzato da varie attività da svolgere: visitare una mostra, assistere a spettacoli, passeggiare attraverso percorsi naturali attrezzati e allestiti in modo originale ed incontrare un cittadino materano o lucano con cui parlare del passato, del presente e del futuro della nostra civiltà. Ci saranno inoltre quattro grandi mostre che racconteranno Matera e la Basilicata dal passato al futuro: “Ars Excavandi” (la rilettura da una prospettiva contemporanea dell’arte ipogea), “Rinascimento visto da Sud” (rilettura inedita di uno dei periodi più floridi del nostro Paese), “La poetica dei numeri primi” (un’equazione può cambiare il nostro modo di vivere e pensare? Linea di pensiero da cui si snodano sei percorsi: uno storico, due didattici, tre artistici) ed infine “Stratigrafie. Osservatorio dell’Antropocene” (indagine sulla nuova era geologica definitiva dalle azioni dell’uomo. Al costo di 19 euro si potrà acquistare il passaporto 2019 che consentirà ai visitatori di assistere a tutte le manifestazioni in programma.
“Insieme”, ha spiegato il presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Salvatore Adduce, è stato il titolo del primo dossier con cui Matera proponeva la sua candidatura nel 2014 come Capitale Europea della Cultura e “Insieme” è stata la parola che ha guidato tutto il lavoro svolto da quel momento in poi per realizzare il programma 2019 racchiuso nel secondo dossier intitolato “Open future”.
Insieme è dunque la parola chiave carica di senso che racchiude in sé il significato di inclusione, unione e forza. Ci si mette insieme per realizzare un’idea, un progetto e per arrivare ad un traguardo che, non a caso, “insieme” è stato raggiunto.
Silvia Fornari
Nella foto di copertina, il logo di Matera, capitale europea della cultura
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