MILANO – Scarpette da running da indossare per la Maratona di Milano. Sono aperte, fino al 31 marzo, le iscrizioni alla 21° edizione di Milano Marathon che si terrà domenica 2 aprile 2023. Città blindata per una maratona con oltre 20.000 runner tra maratoneti e staffettisti.
Completamente rinnovato, il tracciato di gara ad anello, con partenza e arrivo in pieno centro, nel parco dei Giardini Montanelli, capace di conciliare le esigenze di scorrevolezza dei top runner e degli amatori evoluti, con la possibilità di ammirare e godere una città sempre più bella nella sua combinazione di elementi storici e contemporanei.
Da molti anni ormai Milano è la maratona più veloce d’Italia e tra le più veloci del panorama internazionale (la più veloce del mondo nell’anno 2021). Le radici di tale gara, sono narrate dallo storico greco Erodoto e successivamente Plutarco, raccontando la guerra del 490 a.C. tra persiani e greci, pare che un emerodròmos (emerodromo – colui che essendo addestrato a percorrere lunghe distanze, corre per un giorno intero per portare comunicazioni e dispacci) di nome Filippide, terminata la battaglia della piana di Maratona, per annunciare la vittoria a sorpresa dei greci sui persiani, con indosso l’armatura da guerra, corse a piedi da Maratona ad Atene – 50 km circa – tutti d’un fiato, evitando così che Atene fosse data alle fiamme per non lasciarla al nemico. Una volta giunto e comunicato il messaggio, la storia si conclude con la morte di Filippide a causa del grande sforzo.
Michel Bréal e Pierre de Coubertin, nella prima Olimpiade moderna svoltasi ad Atene nel 1896, in onore di Filippide e della battaglia di Maratona, fecero inserire gara lunga circa 40 km, ovvero la distanza tra le città di Maratona ed Atene, chiamandola appunto Maratona.
La definizione dell’anomala lunghezza risale al 1908 durante la IV edizione delle Olimpiadi moderne di Londra. Il programma prevedeva la partenza della Maratona di fronte al castello di Windsor, mentre l’arrivo veniva posto all’interno dello stadio olimpico. Un percorso di 26 miglia, che sono circa 41,84 km che però non posizionava la linea d’arrivo di fronte al palco d’onore, dove avrebbero preso posto i reali d’Inghilterra. Perciò per permettere alla famiglia reale di poter applaudire l’arrivo degli atleti direttamente sotto il loro palco, gli organizzatori pensarono di aggiungere 385 iarde, ossia circa 352 metri. La distanza finale risultò dunque di 42,195 km. Successivamente, dopo i giochi olimpici di Stoccolma ed Anversa, la Federazione mondiale di atletica, decise di omologare la distanza, decretando ufficialmente che la maratona per essere tale doveva misurare 42 km e195 metri.
Proprio in quella Maratona del 1908 gareggia per l’Italia un garzone di bottega di Correggio, Dorando Pietri, che nel finale entra nello stadio olimpico in testa alla gara con un vantaggio di 10 minuti sul gruppo; ma a pochi metri dal traguardo, con il pubblico in delirio, cade a terra sfinito. Prova a risollevarsi, si trascina lamentandosi, cerca di tagliare il traguardo che è li a pochi metri, ma non riesce. Così un addetto al percorso si precipita per aiutarlo, facendolo alzare e sostenendolo fino al nastro dell’arrivo. Quindi Dorando Pietri è primo, ed è la medaglia d’oro dei giochi di Londra. Ma quell’aiuto, non consentito, gli costa la squalifica e l’esclusione dalla classifica. Per il pubblico però Dorando Pietri rimane l’eroe dei giochi: quelle immagini dell’uomo che prova a tutti i costi a raggiungere il traguardo, commuovono tutto il mondo. Per questo, la regina Alessandra d’Inghilterra lo volle a corte per consegnargli personalmente un lauto premio.
Claudia Gaetani
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