PERUGIA –  Non c’è nulla di soprannaturale nella Madonna di Trevignano Romano, che piange e parla con una santona. Il decreto emesso dal vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, non lascia adito ad equivoci o interpretazioni. La Madonna e le sue apparizioni non hanno alcuna rilevanza miracolosa. La dizione in latino recita: “Constat de non supernaturalitate”. Il presule – già vescovo della diocesi di Perugia e Città della Pieve e segretario della conferenza episcopale umbra – non ha assunto la decisione da solo, ma al termine di un iter molto complesso e lungo (definito “un congruo periodo di attento discernimento”) e sulla scorta di una commissione di esperti (di cui facevano parte un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo), oltre alla consulenza esterna di diversi specialisti.

Monsignor Salvi aveva chiesto anche alla procura di Viterbo i risultati di un accertamento tecnico sulla lacrimazione della statuetta, ma non ha avuto nulla e aveva invitato la veggente a sottoporsi ad un test psichiatrico (con un team di cinque periti sotto la guida del professor Fabrizio Iegher), anche in questo caso non ottenendo risposta dall’interessata. Ai fedeli, nello stesso documento, viene vietato di recarsi sul luogo degli avvenimenti (di proprietà dell’Associazione Madonna di Trevignano ETS e dove era stato innalzato addirittura un santuario, poi abbattuto) ed ai sacerdoti di celebrare sacramenti o assistere ad atti di pietà popolare a Trevignano Romano o in altre località, pubbliche o private. Il decreto riguarda, ovviamente, anche la veggente (presunta), poco più che cinquantenne, Gisella Cardia, Maria Giuseppa Scarpulla all’anagrafe, siciliana di origine, sollecitata a rispettare le decisioni dell’autorità religiosa ed a mostrarsi disponibile a compiere “un percorso di purificazione e discernimento che permetta e mantenga l’unità ecclesiale”.

Monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana

Secondo la Cardia e suo marito, Gianni Cardia, l’immagine della Madonna di Trevignano Romano (una statuina di legno acquistata a Medjugorje, dopo un viaggio nella località slava, dove si sarebbero registrate altre apparizioni), avrebbe cominciato a piangere. Ogni giorno 3 del mese, a partire dal 2016, la Madonna avrebbe lacrimato e avrebbe parlato con la donna, citando la presenza di Satana e del male nel mondo, sempre più pieno di odio. La signora e suo marito, per questo, avrebbero acquistato, formando una associazione e lanciando anche una chat sui social, i terreni dove si sarebbero verificati gli eventi, recintandoli. E in questi anni la signora avrebbe richiamato un bel numero di fedeli da ogni parte d’Italia, molti dei quali avrebbero versato anche congrue donazioni.

Gisella Cardia, la presunta veggente

Monsignor Salvi, originario di Sansepolcro, è diplomato geometra (a Città di Castello) ed è laureato in architettura (a Firenze); dopo la tesi ha avvertito il richiamo della vocazione religiosa e, a 25 anni, è entrato in seminario. Il vescovo ha sempre mostrato sullo spinoso caso un atteggiamento prudente, sin dal suo insediamento a Civita Castellana, l’8 gennaio 2023.

Ora ha detto basta. Definendo in pratica “non attendibile” la veggente. Tra l’altro evidenziando come nei messaggi della Cardona emergano numerosi errori teologici e come siano semplicistici (“profetismo popolare”). Ora si vedrà se la Cardia si atterrà alle decisioni dell’autorità ecclesiastica (il documento è stato inviato anche al Dicastero per la Dottrina della Fede) o continuerà per la sua strada, uscendo dal solco della chiesa cattolica.

Elio Clero Bertoldi