Madagascar, Africa. Uno dei Paesi più poveri al mondo dove l’aspettativa di vita non va oltre i sessant’anni. Ventisette milioni di abitanti, la maggior parte dei quali vivono in situazione di miseria e dove la percentuale di mortalità infantile è altissima. Ha una superficie di 587 mila kmq, quasi il doppio dell’Italia. Acqua e elettricità sono un privilegio per pochi. Il Madagascar si trova attualmente in una situazione critica, con il tasso di denutrizione più alto al mondo (raggiunge il 51%) e dove l’81% della popolazione vive in estrema povertà. Un fatto, purtroppo, spesso ignorato o trascurato, ma è importante mettere in evidenza la grave crisi alimentare che sta colpendo il paese. Il rapporto annuale “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” pubblicato da WFP, FAO, OMS, UNICEF e IFAD, conferma questa allarmante tendenza. Il Madagascar non solo occupa la prima posizione nella classifica mondiale della denutrizione, ma ha anche visto la più drammatica crescita nel biennio 2020-2022. In soli quindici anni il numero di persone denutrite è aumentato da 6,3 milioni a 14,8 milioni, mentre il tasso di denutrizione è aumentato di 17,3 punti percentuali, diventando il peggiore al mondo.
E la colpa non è soltanto della politica in quanto il Madagascar sta affrontando cambiamenti climatici epocali, in particolare nella regione meridionale. Mentre in molti altri paesi, a eccezione di quelli coinvolti in conflitti, il tasso di denutrizione è diminuito, in Madagascar è in costante aumento, passando dal 33,7% al 51,0%. Questo tasso era del 43,2% nel 2018-2020, del 44,4% nel 2016-2018, del 42,3% nel 2014-2016 e addirittura del 31,7% nel 2010-2012.
È importante evidenziare che in Italia il Madagascar è stato escluso dall’8xmille statale per la “Lotta alla fame nel mondo” nell’ultimo bando AICS e questo impone una profonda riflessione da parte nostra. Considerata la gravità della situazione è invece necessaria una maggiore attenzione a supporto della Grande Isola.
I dati sopra forniti devono sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni nonché le numerose associazioni umanitarie che operano sul territorio affinché la povertà e la fame in Madagascar possano trasformarsi al più presto solo in un brutto ricordo.
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