VITERBO – Inutile negarlo, nonostante il periodo di pandemia che grava in maniera pesante su tutta la nazione, i preparativi e l’atmosfera del Natale iniziano a farsi sentire in tutte le città anche in questo complicato 2020. Nelle case e nei centri cittadini i primi addobbi natalizi sono già stati posizionati e si inizia ad avvertire nell’animo ed in modo palpabile anche nelle strade quella magica atmosfera che solo il Natale sa regalare anche se stavolta con un tono leggermente diverso rispetto a come eravamo abituati negli anni scorsi. La particolare e anomala situazione che ci troviamo a vivere quest’anno potrebbe essere un valido pretesto per fare tutti un passo indietro e tornare a riflettere sul valore spirituale della festa che segna la nascita di Gesù, perché questo è l’unico e vero significato del Natale anche se ormai viene rappresentato con tante altre tradizioni: le letterine a Babbo Natale, lo scambio dei doni, i mercatini, le luci, gli addobbi, il presepe e il tradizionale albero.
Già, l’albero. Ma quand’è che si prepara ufficialmente l’albero di Natale? Come consuetudine nella maggior parte delle città italiane l’albero si fa l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione, quando la Chiesa cattolica celebra la Beata Vergine Maria ed il dogma, cioè la verità di fede, per cui la Madonna non è stata “toccata” dal peccato originale ma ne è stata preservata sin dal primo istante del suo concepimento. A proclamare il dogma fu papa Pio IX, l’8 dicembre 1854, con la bolla “Ineffabilis Deus” nel cui testo si legge: “La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”. E quindi per chi intende seguire le indicazioni cristiane della chiesa cattolica l’albero di Natale potrà essere allestito l’8 dicembre nello stesso giorno in cui viene preparato il presepe.
Chi invece intende seguire la tradizione pagana della festa potrà preparare l’albero il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno e del nuovo ciclo solare. In alcune città italiane invece la decorazione dell’albero ha delle date specifiche, riferite strettamente alle tradizioni del proprio territorio. A Bari l’albero viene addobbato il 6 dicembre per i festeggiamenti di San Nicola mentre a Milano l’albero viene fatto la notte del 7, in occasione della festa di Sant’Ambrogio che segna anche un ideale ponte festivo al lavoro e di solito rappresenta anche la data d’inizio della stagione sciistica, purtroppo però non per quest’anno. Di fatto ognuno può realizzare quando vuole il proprio albero di Natale, non esiste una regola precisa ma ciò che rende suggestivo ed emozionante questo rito è la magica atmosfera che l’albero addobbato riesce a creare in ogni contesto nel quale viene posizionato.
Anche nel resto del mondo infatti le date per l’addobbo dell’albero di Natale sono diverse, nel Nord Europa si tende a realizzarlo il 13 dicembre nel giorno in cui si festeggia Santa Lucia che secondo la tradizione porta luce e regali ai bambini. Negli Stati Uniti si fa riferimento al mercoledì successivo al giorno del Ringraziamento e in quell’occasione al Rockefeller Center di New York l’accensione dell’albero segna ufficialmente l’inizio del periodo delle festività natalizie con una vera e propria cerimonia di luci e magia. E se per fare l’albero le date son diverse da zona a zona, per toglierlo si ritiene corretto utilizzare la data del 6 gennaio suggerita da un antico proverbio: “L’Epifania tutte le feste si porta via”, albero compreso.
Negli anni passati gli alberi utilizzati per il Natale erano esclusivamente veri, tagliati dai boschi per l’occasione e una volta posizionati nelle case continuavano ad emanare per giorni e giorni un intenso e caratteristico profumo di resina e di bosco. Meglio però lasciarli vivere nel loro habitat e puntare su un albero finto, inodore ma ecologico, rispettando proprio quella natura che rappresentano. A questo punto però nasce l’idea di una proposta rivolta a tutti quei sindaci che ogni anno spendono migliaia di euro per far tagliare e trasportare, anche con grandi difficoltà, l’abete di turno nella propria città e quindi, per evitare queste spese eccessive magari destinandole a cose più necessarie evitando così anche di far tagliare una pianta dal bosco: non sarebbe meglio (dove possibile) piantare un bell’albero in maniera definitiva direttamente nella piazza o nella via dove solitamente viene posizionato quello di Natale, magari creando una piccola area verde permanente dove ora non c’è?
Paolo Paglialunga
Grande Paolo 👍
Buon articolo come sempre..Forse il Natale è l unica tradizione che si rispetta nel tempo…
Bravo Paolo. BuonNatale