//Luisa vola ogni giorno, anche se non cammina

Luisa vola ogni giorno, anche se non cammina

di | 2022-01-15T12:20:59+01:00 16-1-2022 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Nickname “Leo on Fire”, all’anagrafe Luisa Rizzo; ha 18 anni e vive a San Pietro in Lama, un paesino nel Leccese: è una tra i 28 Alfieri della Repubblica designati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E dov’è la notizia, direbbe l’esperto caporedattore di un qualunque mezzo di informazione serio (che sono sempre di meno, ma questo è un altro discorso…). In effetti, se ci si fermasse qui, ci sarebbe solo da complimentarsi con la giovanissima salentina perché il riconoscimento è davvero prestigioso e ambito, soprattutto in relazione alla giovanissima età.

Luisa lo ha ottenuto in quanto ha conquistato per due volte il titolo di campionessa italiana di “drone racing”, una vera e propria competizione sportiva tra piloti di droni, fenomeno che registra un interesse e una partecipazione crescenti in tutto il mondo. Tempo fa i protagonisti indiscussi di questo genere di gare erano gli aerei radiocomandati, ma il rapido sviluppo tecnologico dei droni li ha resi in breve più piccoli, manovrabili, resistenti e anche economici rispetto ai loro progenitori, trasformandoli negli strumenti ideali per portare questo genere di competizione a un nuovo e più evoluto livello.

La giovane, insomma, ci sa davvero fare con quei piccoli “oggetti volanti”. Il suo drone si chiama “Atlas” (come il razzo vettore, protagonista di decine di lanci spaziali) e lo ha costruito insieme al papà, dopo che nelle primissime gare ne aveva utilizzato un altro, “Carlas”, che aveva ricevuto in dono da alcuni amici. La “pilota dei record” soffre di SMA, atrofia muscolare spinale, una malattia rara che le impedisce di camminare, ma nella sua grande passione per i droni Luisa trova la libertà di lasciare mentalmente la sedia a rotelle e volare: abbattendo ogni limite del corpo, diventa completamente libera e può andare dove vuole.

Eccolo, il suo grande e inimitabile record: con le ali dei suoi droni Luisa vola libera, anche se non può camminare e da sempre manifesta difficoltà nei movimenti, tanto che prima non riusciva a calzare da sola il cappellino o a mettere e sistemare gli occhiali da vista. “Papà mi ha regalato – racconta –  il primo drone nel 2015: era un hubsan, un giocattolo in pratica; ho iniziato a manipolarlo notando un certo miglioramento nelle dita. È un continuo progresso e mi fa stare bene”. Fin da piccolissima, ha coltivato la passione per la velocità seguendo la Formula 1: “Per caso un giorno, girando su internet, ho trovato questo sport e ho detto a mio padre che ci volevo provare”. Il papà e Luisa sono oggi una squadra perché essendo un perito elettronico, progetta e assembla i droni che pilota la figlia: “Io li collaudo – spiega – e ogni volta vedo cosa c’è da migliorare”. 

Ma perché “Leo on fire”? Leone come il suo segno zodiacale e “infuocato” come il suo stato d’animo quando è in competizione: “Siamo tutti alla pari, quando gareggiamo non si capisce chi sta pilotando: se sono io, nella mia condizione, o un normodotato. Non ci sono ostacoli, non ci sono barriere ed è una grande soddisfazione stare avanti perché significa andare oltre i miei limiti”.

E’ diventata Alfiere della Repubblica “per l’impegno e l’abilità mostrati nel pilotare i droni. Pur costretta sulla carrozzina, è riuscita a raggiungere primati di velocità e anche a realizzare filmati molto originali e apprezzati sulle bellezze della propria terra, il Salento”. E alle congratulazioni del presidente Mattarella si sono aggiunte anche quelle della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. “E’ un premio inaspettato e molto bello – conclude -. Comunque importante anche per il mio sport, il drone racing, disciplina ancora poco conosciuta in Italia”.

Grazie Luisa Rizzo per la tua forza e determinazione. E grazie per la lezione di vita che ogni giorno dai a tutti.

Buona domenica.

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