ROMA – “Luce sull’Archeologia”, splendida rassegna già alla nona edizione, torna al Teatro Argentina dal 15 gennaio al 16 aprile prossimo, con appuntamenti mattutini la domenica alle 11. Inutile riaffermare che numerosissimi sono gli appassionati dei misteri – ma anche delle semplici usanze – del mondo antico (egizio, greco, romano, etrusco, mediorientale) e che impegnati nelle conferenze di “Luce sull’Archeologia” sono studiosi e specialisti di altissimo livello. Il titolo della nona edizione è “Magnificenza e lusso in età romana”: la produzione è del Teatro di Roma Teatro Nazionale, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Studi Romani, il mensile Archeo e DIALOGHI Raccontare l’Arte. L’introduzione è di Massimiliano Ghilardi, le anteprime del passato sono di Andreas Steiner, i contributi di storia dell’arte di Claudio Strinati.
Il primo degli incontri (in programma oggi) verte sul periodo augustèo e il passaggio radicale dalla Repubblica all’Impero, puntando sul tema affascinante del “Lusso di Cleopatra” (Livia Capponi dell’Università di Pavia), e sulle regge magnifiche dei sovrani romani dentro e fuori Roma (Paolo Carafa dell’Università La Sapienza), ispirate a quelle dei sovrani ellenistici successivi alla morte di Alessandro Magno. Il secondo appuntamento del 25 gennaio, con Laura Pepe (Università statale di Milano), farà luce sul convivium romano ricco di vino – Nunc est bibendum – a fronte del simposio greco, e con Francesco Sirano (direttore Parco Archeologico di Ercolano) sull’alimentazione ordinaria e sul lusso della tavola romana.
Il 12 febbraio, Francesco Cenerini (Università di Bologna) si dedicherà alla figura complessa e non proprio limpida di Livia, moglie di Augusto; Paolo Giulierini (dell’Archeologico di Napoli) alla raffinata cultura di Pompei ed Eercolano, mentre Francesca Rohr (della Ca’ Foscari di Venezia), parlerà della pace insanguinata di Augusto, quando pose fine alle guerre civili in Roma. Il 26 seconda giornata febbraio, vedrà storici dell’arte – fra cui il grande e molto amato Claudio Strinati – e direttori di musei (Massimo Osanna, Gottardo Pallastrelli, Stéphane Verger), dibattere sul travagliato tema della tutela, conservazione, valorizzazione del patrimonio artistico in Italia.
Il 12 marzo Piero Bartoloni (Università di Cagliari) tratterà il tema delle miniere, dei gioielli fenici, della carenza e necessaria importazione di oro e argento dall’Oriente e dall’Egitto a Roma: mentre Pier Giovanni Guzzi della Soprintendenza di Pompei discetterà di “Oro e potere del Lazio arcaico”. Il 26 marzo il primo appuntamento con “Oro, gemme e perle nella Roma Imperiale” sarà con Giovanna Di Giacomo (Università di Tor Vergata), mentre con Stefano Borghini (Parco Archeologico del Colosseo) verrà qui discusso il valore e la misteriosa bellezza della stupenda Tazza Farnese in agata sardonica del III o I° secolo avanti Cristo, oggi nel Museo Archeologico di Napoli). Ed Alessandro D’Alessio (Parco Archeologico di Ostia Antica) parlerà del lusso romano e della sala per la “Coenatio rotunda” neroniana, che girava su se stessa, al Palatino nella Vigna Barberini.
Il 16 aprile ultimo incontro della rassegna, Maurizio Bettini (Università di Siena), Paolo Di Paolo (scrittore), Adriano La Regina (Accademico dei Lincei), parleranno dell’importanza del Teatro in Roma, che a differenza di quello greco fortemente finalizzato all’estetica (ma anche alla morale), aveva scopi sociali e soprattutto di pubblico consenso. È una carrellata straordinaria “Luce sull’Archeologia”, che fa veramente luce sul nostro comune passato.
Paola Pariset
Nell’immagine di copertina, bracciale in oro da Ercolano I sec d.C.
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