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Lo splendido spettacolo dei fenicotteri rosa

di | 2021-05-14T22:16:54+02:00 16-5-2021 6:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

NUORO – Il nome fenicottero deriva dal greco phoinikopteros che significa letteralmente “dalle piume rosse” o “dall’ala di porpora”. In lingua sarda vengono chiamati “genti arrubia”, “zente rubia o ruja”, ma anche “mangone”, “mangoni”, “mengoni”. Questo termine, secondo gli studiosi, deriva dal termite “malgone smergo”, ossia uccello acquatico. Alto fino a un metro e mezzo, il fenicottero è un grande uccello presente in tutto il mondo. Uccello coloratissimo, nidifica dalle Indie Occidentali alle Galapagos, ma la specie più comune è tipica delle nostre latitudini, ma anche dell’Asia sud-occidentale e dell’Africa. Specie tipicamente mediterranea, il fenicottero nidifica in Italia solo dal 1993, quando i primi esemplari furono stati avvistati nell’area di Montelargius, in Sardegna. In seguito questa specie ha iniziato a nidificare anche in Toscana, nella Puglia, nel Veneto, precisamente nella Palude della Rosa, sull’Isola di Torcello, a Nord di Venezia, nella riserva naturale Salina di Cervia, nelle Valli di Comacchio e nel Parco del Delta del Po, dove gruppi di questi uccelli si radunano nelle zone umide non lontane dai paesi e dalle città.

I fenicotteri sono animali caratterizzati da una forte mobilità, vivono in ambienti umidi con buona disponibilità di cibo, prevalentemente alghe, piccoli crostacei e molluschi. Nell’immaginario collettivo i fenicotteri vengono rappresentati come animali che, prima di spiccare il volo, effettuano una lunga corsa nella quale mettono in mostra le lunghissime zampe e il collo altrettanto allungato, mentre il becco, che solitamente rimane ricurvo verso il basso, serve soltanto a filtrare dall’acqua, tramite particolari lamelle, i piccoli microrganismi che costituiscono la parte principale della loro dieta alimentare.

Le colonie di fenicotteri rosa, in Sardegna comunemente conosciuti come il popolo di “Sa Genti Arrubia”, vivono nell’isola ormai da generazioni, in aree umide e poco abitate che rappresentano un habitat ideale per questi uccelli esili ed elegantissimi. I fenicotteri sono “animali sociali” che generalmente si spostano in gruppi piuttosto numerosi. Potremmo pertanto pensare che siano uccelli socievoli, in realtà appartengono ad una specie di timidi e paurosi uccelli che scappano con facilità in presenza dell’essere umano. Uno dei periodi dell’anno in cui è possibile osservare i fenicotteri rosa in Sardegna sono le prime settimane di giugno, quando questi volatili si fermano a nidificare tingendo di rosa l’intera area palustre in cui decidono di soggiornare. Ma anche nel corso dell’anno è possibile osservare piccoli gruppi di fenicotteri che abitano le diverse zone della Sardegna.

Il loro piumaggio colorato tinge di rosa Olbia nella zona di Poltu Quadu, la zona di Chia, Cagliari (durante l’inverno, quando si riposano in attesa della primavera e del periodo della nidificazione), Orosei nello stagno di Sa Curcurica e nella Laguna di San Teodoro, uno dei tanti tesori naturalistici di cui la Sardegna può far vanto. In particolare la zona di Oristano è ricca di stagni e paludi abitate da intere popolazioni di fenicotteri rosa. Un esempio è lo stagno di Cabras, quello di Santa Giusta, di S’Ena Arrubia, di Sale ‘e Porcus e la laguna di Mistras. Tutte queste aree sono ricche di Artemia Salina, piccolo crostaceo d’acqua salata noto anche come “scimmia di mare” che grazie al pigmento rosso favorisce la sfumatura rosa alle piume dei fenicotteri. Tra le migliori zone in cui è possibile ammirare i fenicotteri rosa, un posto di primo piano l’ha sicuramente la città di Cagliari in cui si trovano lo stagno di Molentargius e quello di Santa Gilla.

Lo stagno di Molentargius è una delle zone umide più importanti d’Europa e sottoposte a tutela ambientale, perché qui, ogni anno, numerosi fenicotteri scelgono questa zona caldo-umida per nidificare e trascorrere l’inverno. Lo stagno di Santa Gilla è un’area molto estensa, una vera e propria palude con una rilevante biodiversità, dove i fenicotteri sono protetti e tutelati. Sicuramente il periodo migliore per assistere alla migrazione dei fenicotteri e alla nascita dei “pulli” è quello di maggio-giugno. In questo periodo “Sa Genti Arrùbia”, ossia la colonia di fenicotteri rosa, si ferma negli stagni per deporre le uova.

Solitamente la covata è costituita da un unico uovo di colore bianco e gessoso inizialmente e grigio macchiettato in seguito, che misura circa 90 x 55 mm. Durante il periodo della cova, il genitore che si occupa dell’uovo ogni tanto lo smuove rigirandolo. I fenicotteri amano curare i propri piccoli tutti assieme, in grandi gruppi più facili da sorvegliare da pochi adulti. I piccoli inizialmente sono di color grigio-marroncino, appaiono goffi e paffuti, solo in seguito diventeranno volatili aggraziati dal piumaggio roseo. Questi uccelli, schivi e ritrosi, nidificano in un’area cittadina, fortemente urbanizzata e rumorosa. Un unico caso al mondo conosciuto capace di attrarre ogni anno migliaia di fenicotteri dall’Africa e da ogni parte d’Europa, come dimostrano gli anelli di identificazione.

Se, nell’arco della giornata, i fenicotteri sonnecchiano su una zampa sola, o stanno con il capo immerso nell’acqua dello stagno alla ricerca dei minuscoli crostacei di cui si nutrono, è alla sera che offrono agli amanti e attenti spettatori un meraviglioso spettacolo. È al tramonto, infatti, che si levano in volo, librandosi liberi nel cielo per realizzare magnifiche coreografie che colorano di rosa l’azzurro.

Virginia Mariane

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

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