//Lo dice il Dna, solo i Sardi italiani veri

Lo dice il Dna, solo i Sardi italiani veri

di | 2018-05-06T06:52:38+02:00 6-5-2018 7:00|Top Blogger|1 Comment

Noi italiani, voi africani. Noi italiani, voi rumeni. Noi italiani, voi egiziani. Beh, pare proprio che l’italiano puro, vero, con una identità genetica unica non esista. “Si tratta solo di un’aggregazione di tipo geografico, abbiamo identità genetiche differenti, legate a storie e provenienze diverse e non solo a quelle”. A parlare è Davide Pettener, antropologo del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna, che – insieme a Donata Luiselli, del Dipartimento di Beni culturali di Ravenna – ha creato una banca di campioni di Dna per tracciare la storia genetica degli italiani. Uno studio che rientra in un progetto mondiale finanziato dalla National Geographic Society.

Pettener ha raccolto tremila campioni di sangue di italiani provenienti da tutte le regioni. Di questi ne sono stati utilizzati per ora circa 900. Ogni persona coinvolta doveva avere i 4 nonni provenienti dalla stessa provincia. I primi dati, pubblicati sulla rivista PlosOne, hanno riguardato i cosiddetti marcatori uniparentali: il cromosoma Y, trasmesso per via paterna e il Dna mitocondriale, per via materna. Risultato? “Si pensa in genere che la variabilità genetica in Italia segua un cambiamento graduale secondo un asse nord-sud— spiega Pettener — invece, dal punto di vista del cromosoma Y (linea paterna), emerge, a parte la Sardegna, un’Italia divisa secondo una linea più longitudinale, che separa una zona nord-occidentale da una sud-orientale. Ciò non si osserva però – prosegue – con il Dna mitocondriale (linea materna), che ha una distribuzione più omogenea, spiegabile con la maggiore mobilità femminile legata a pratiche matrimoniali che prevedevano lo spostamento della donna”.

Ne emerge un quadro complessivo conseguenza di spostamenti iniziati nel neolitico con l’avvento delle tecnologie agricole e dell’allevamento. Poi, col passare degli anni e dei secoli ad attraversare lo Stivale e le sue isole, Sardegna esclusa, sono state genti provenienti da mezzo mondo. Longobardi, Germani, Svevi, Arabi, Greci, Normanni che unendosi con gli abitanti locali hanno lasciato i loro geni.

Caso a sé, appunto, è la Sardegna. “I Sardi – ha sottolineato Davide Pettener – si differenziano da tutte le popolazioni italiane ed europee. Mentre la Sicilia è stata un hub per tutte le popolazioni mediterranee, la Sardegna conserva le più antiche tracce non avendo subìto invasioni e si è differenziata da tutte le popolazioni europee al pari di Baschi e Lapponi. Lo studio delle popolazioni isolate, come e più della Sardegna, per esempio come quella Arbëreshë (le popolazioni di lingua albanese stanziate in alcune zone del Sud), i Ladini, sparsi nelle valli delle Dolomiti, i Cimbri dell’Altopiano di Asiago o i Grichi e i Grecanici del Salento e della Calabria è interessante perché ci permette di vedere come eravamo, presumendo che ci siano stati pochi innesti nel tempo di Dna differente. Una vera macchina del tempo”.

 

One Comment

  1. Maria D'Asaro 12 maggio 2018 at 13:26 - Reply

    Molto interessante. Ci fa riflettere sull’inconsistenza della categoria del razzismo.

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