Un’idea semplice, ma geniale: gli operatori ecologici, i netturbini per intenderci, che decidono di raccogliere e salvare dal macero le migliaia di libri che ogni giorno trovano tra l’immondizia e creano una grande biblioteca aperta a tutti.
E’ accaduto a Cankaya, distretto della provincia di Ankara, capitale turca, quando, circa due anni fa gli operatori ecologici della zona, accorgendosi della grande quantità di libri gettati ai lati delle strade e nei bidoni della spazzatura, anziché buttarli, decidono di propria iniziativa di raccoglierli, portarseli a casa, classificarli e catalogarli. E mano a mano che la notizia di questa raccolta di libri si diffonde, gli abitanti del quartiere si uniscono ai netturbini e iniziano a donare libri. E’ da quel momento che prende corpo il progetto della biblioteca.
“Abbiamo iniziato a discutere l’idea di creare una biblioteca con questi libri e quando tutti l’hanno condivisa il progetto è partito”, ha commentato il sindaco di Çankaya, Alper Tasdelen. Come sede della biblioteca è stata scelta una vecchia fabbrica di mattoni in disuso da 20 anni che si trova nel dipartimento di igiene. I suoi lunghi corridoi si sono subito dimostrati l’ideale per disporre le librerie.
“Grazie al nostro intervento, questi libri, che avevano perso valore dal momento che erano stati gettati nell’immondizia, sono stati recuperati”, afferma Sema Keskaya, capo delle risorse umane della municipalità di Çankaya.
All’inizio l’accesso alla biblioteca era riservato solo agli operatori ecologici di Ankara, agli impiegati comunali e alle loro famiglie. Poi, visto il grande successo, a settembre del 2017 è stata aperta al pubblico. Al suo interno ci sono più di 6000 volumi, anche in lingua inglese e francese, divisi in 17 categorie, che vanno da dalla letteratura alla saggistica, ai libri per bambini. Il patrimonio librario è diventato così esteso che vengono effettuati prestiti anche a scuole e carceri. Aperta 24 ore su 24, la biblioteca si è addirittura trasformata in un centro di aggregazione che oltre alla sala di lettura offre un locale dove si gioca a scacchi e una caffetteria.
Iniziative come questa si stanno diffondendo in varie parti del mondo, anche in Italia. A Pistunina, in provincia di Messina, i promotori della raccolta sono i netturbini. Carmelo Spadaro e Francesco Carpenzone che hanno usato lo stesso meccanismo di Ankara: basta sprechi dei libri, basta testi che finiscono nella spazzatura. Riciclo e riuso dei libri per sistemarli in una piccola biblioteca comunale.
Insomma sono i netturbini a dare una bella lezione al mondo, evitare uno spreco assurdo salvando i libri dal macero.
La carta stampata non alza bandiera bianca, non lascia il posto alla lettura sul computer. Anzi dimostra più che mai la propria potenza divulgatrice e quanto fatto dai netturbini di Ankara ci insegna che tutti possiamo fare qualcosa per evitare che il libro diventi rifiuto. “Verba volant, scripta manent” come disse oltre due mila anni fa Caio Tito al Senato romano.
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