Nella calza della Befana ilpuntoquotidiano.it trova una serie di doni. Tutti importanti e tutti da conservare gelosamente nell’album dei ricordi. Innanzitutto, la crescente popolarità di un “rotocalco” on line che trova riscontro nei numeri degli accessi e delle visualizzazioni: è un successo che premia la formula innovativa, abbastanza singolare nel pur variegato (e spesso confuso, per non dire altro) mondo dell’informazione digitale.
Ma un giornale non vive solo di fredde statistiche. C’è qualcos’altro che ne caratterizza l’essenza e che è il segno peculiare di ogni pubblicazione: la redazione. Cioè l’anima, il cuore e il cervello. Anche in questo caso si tratta di un’esperienza abbastanza singolare, per molti versi unica nel suo genere: “redazione diffusa” in varie città e regioni d’Italia. Le attuali tecnologie consentono di superare il concetto classico di luogo fisico dove riunirsi, discutere e programmare il giornale: oggi questo si fa per email o per whatsapp, ma la qualità non ne risente affatto, anzi. E peraltro quando si ha la possibilità di dialogare con persone intelligenti e qualificate tutto diventa molto più facile.
E qui non ci sono classifiche da stilare perché un qualsiasi prodotto (soprattutto se di natura intellettuale) “vive” del contributo di coloro che partecipano: ognuno con le sue caratteristiche contribuisce (con i pregi e con i difetti) e crea valore aggiunto, conferendo al giornale qualità e autorevolezza. A tutti dunque un grazie sincero e un abbraccio affettuoso.
Vale la pena cominciare con Maria D’Asaro, la prima e quindi la più “anziana” tra le redattrici de ilpuntoquotidiano.it; scrive da Palermo e sin dal primo pezzo è riuscita a mostrare la sua “sicilianitudine”, esaltando gli umori di una terra splendida, ma talvolta perduta in inspiegabili contraddizioni. Nel corso dei mesi, la pattuglia isolana si è arricchita di altri preziosi contributi: Tania Barcellona e Rosalba Rosano da Enna raccontano storie che emozionano e coinvolgono, che non si limitano all’ambito territoriale. E ancora dalla lontana Licata, gli scritti di Giuseppe Mistretta, sempre puntuale nei suoi interventi.
Risalendo l’italico Stivale si arriva in Campania dove opera un altro nucleo forte della redazione: Angela Ristaldo e Innocenzo Calzone sono arrivati da poco, ma già hanno conquistato spazi e consensi notevoli per qualità e capacità di interpretare la complessa realtà attuale. Senza dimenticare Amalia Ammirati e Susanna Califano, attualmente meno presenti ma protagoniste nella fase di avvio del giornale.
Quindi, la componente viterbese: Adele Paglialunga, Silvia Fornari, Paolo Paglialunga. Tre persone squisite e disponibili che hanno scoperto da adulti la passione per il giornalismo e che adesso ci mettono l’anima con proposte che, per varietà e fantasia, aggiungono un tocco di originalità che non guasta affatto.
Una veloce traversata del Tirreno per arrivare in Sardegna, a Nuoro precisamente dove opera Virginia Mariane, ora un po’ defilata ma capace di esaltare con la descrizione delle tradizioni sarde. Si ritorna sul Continente, come amano dire tutti gli isolani, per fare tappa ad Andria con le testimonianze di Vincenzo Losito, solerte nel proporre le molteplici attività della scuola in cui insegna. Costeggiando l’Adriatico si arriva nelle Marche, omaggiate dagli scritti di Francesco Magi, testimone di una terra magnifica. Come del resto ogni angolo della nostra Italia. Una menzione particolare per il giornalista Elio Clero Bertoldi, collega ma soprattutto amico, capace di far rivivere in modo appassionante e coinvolgente le storie più antiche della sua Umbria, regione alla quale chi scrive è legato da un affetto particolare.
Infine, il nucleo dei più giovani: Alessio Campana, Diego Galli e il “baby” Boris Zarcone. Tra filosofia e nuove tecnologie applicate all’informazione hanno saputo aggiungere un tocco di saggia modernità al nostro settimanale. A dimostrazione che le nuove generazioni hanno capacità, mezzi e qualità per imporsi.
A tutti semplicemente grazie.
Grazie Direttore é bello far parte di una squadra! L’Italia unita e pensante!
L’iniziativa è interessante.Andrebbe però potenziata e arricchita con inchieste ,interviste con scrittori, intellettuali noti,ecc., Ci si può arrivare: basta investire ( risorse economiche,che non ci sono ), energie professionali e molta fantasia , Auguri .
Aldo Forbice
Grande Direttore, è la dimostrazione che la cultura unisce. Grazie a te, a Gianni Tassi e al presidente Ettore Cristiani per aver creduto in questa iniziativa.