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Leopardi: città e amori racchiusi in una mostra

di | 2024-12-11T10:22:30+01:00 15-12-2024 0:40|Cultura, Sezione9|0 Commenti

ANGRI (Salerno) – Sarà la città di Angri ad ospitare, a partire dal 18 gennaio al 2 marzo 2025, la Mostra: “Giacomo Leopardi. L’avventura dell’immaginazione, maestri, città e amori del Poeta dell’Infinito”, un viaggio nella vita e nelle opere di uno dei più grandi poeti italiani, a cura dell’architetto Renaldo Fasanaro, noto in campo nazionale per i suoi studi sui testi dei Papiri dell’apostolo Matteo, su papa san Gregorio VII e su molti altri temi della cultura e della storia medioevale in Europa.

L’evento, organizzato dalla Pro Loco Angri con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Angri, assessorato alla cultura, si terrà presso il suggestivo Castello Doria, nel cuore della città. Attraverso un  percorso tra le tappe fondamentali della vita del poeta, secondo un ordine cronologico, si parte da Recanati, città natale, per proseguire verso Roma, Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Napoli, luoghi di importanti incontri e di illuminanti ispirazioni letterarie.

Saranno presentati 60 pannelli con  reperti originali tra cui lettere inedite di Paolina Leopardi, dell’editore Antonio Fortunato Stella, Pietro Giordani, Giovan Pietro Vieusseux, Francesca Targioni Tozzetti detta Fanny, Antonio Ranieri. Tanti i dipinti e le stampe che ritraggono luoghi, personaggi e momenti dell’Italia del tempo. La mostra ripercorre i legami che il poeta ebbe con alcuni dei grandi intellettuali stranieri del tempo: Johann Wolfgang Goethe, Madame de Staël,  Charlotte Bonaparte, Gabriel Rudolf Ludwig von Sinner. I visitatori avranno il privilegio di osservare anche un eccezionale reperto, ovvero la maschera funebre di Leopardi, un calco originale in gesso dipinto proveniente da una libreria antiquaria di Modena che rende visibile il vero volto del Poeta recanatese.

L’esposizione presenta il poeta dell’Infinito  sotto una nuova luce, sfidando  gli stereotipi che per secoli hanno accompagnato la figura del poeta, definito come intellettuale misogino e misantropo: “Leopardi fu il primo intellettuale ad aprirsi alla cultura Europea con Goethe, Renè Chateaubriand, Byron, Charlotte von Stein, de Musset, Saint Beuve, era molto attento a ciò che succedeva in Italia, che non era ancora unita, e in Europa – ha dichiarato Fasanaro – fu il primo ad intuire quelle che avrebbero dovuto essere le basi su cui costruire l’Europa: pensava che si potesse costruire un’Europa unita solo attraverso la cultura dei popoli. Pensava ad una lingua europea. Anticipando tutti, sentì l’esigenza di scrivere un dizionario europeo”.

Una mostra imperdibile per gli amanti della letteratura e della cultura italiana e per coloro che amano il fascino senza tempo della poesia di Giacomo Leopardi.

Amalia Ammirati

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