//Legambiente, proposte per vincere la siccità

Legambiente, proposte per vincere la siccità

di | 2023-03-05T08:09:36+01:00 5-3-2023 7:05|Top Blogger|0 Commenti

Il fiume Po era già in secca nel mese di febbraio appena trascorso: -3,2 metri sotto lo zero idrometrico al Ponte della Becca, a Pavia. Il lago di Garda è sceso ai minimi storici, da almeno 35 anni non soffriva una carenza d’acqua così evidente nel periodo invernale; la famosa isola dei Conigli di Manerba è diventata stabilmente una penisola. E i canali di Venezia per giorni sono rimasti completamente all’asciutto, bloccando in pratica tutte le attività umane.
Una situazione già drammatica che si presenta su tutto il territorio italiano, da nord a sud, e in gran parte dell’Europa. Un’emergenza idrica disastrosa già dalla scorsa estate che poteva comunque apparire come un evento eccezionale. Adesso ci rendiamo conto che così non è.

L’isola dei Conigli sul lago di Garda è diventata una penisola

L’estate scorsa per l’Italia è stata disastrosa sul fronte dell’emergenza idrica ma non è stato un evento eccezionale, purtroppo. Piove sempre meno e quando ciò accade lo fa in maniera violenta e ingestibile tanto che la terra non ha nemmeno il tempo di assorbirla. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi del mondo, bisognerà adeguarsi a questo stato di cose e lavorare per evitare di morire di sete. Quanta acqua siamo in grado di trattenere e quindi di immagazzinare? Oggi solo l’11% dell’acqua piovana finisce negli invasi. Per il futuro affrontare la siccità significa innanzitutto smettere di trattarla come un’emergenza e rendersi conto che si tratta di un problema strutturale.
Sull’argomento Legambiente, associazione storica nel campo della sostenibilità ambientale, ha le idee chiare e ripresenta le sue proposte ai vertici politici: «Se continuiamo di questo passo rincorreremo sempre le emergenze. Il Governo definisca una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare con interventi di breve, medio e lungo periodo che favorisca l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione di prelievi e di sprechi d’acqua fin da subito».

Non piove, fiumi all’asciutto

E a tal proposito Legambiente suggerisce otto punti irrinunciabili per migliorare la capacità di immagazzinare e gestire meglio l’acqua: favorire la ricarica controllata della falda facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio; prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane con l’installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità; compiere interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato e permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione; implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura attraverso le modifiche normative necessarie; riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti; utilizzare i Criteri Minimi Ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi; favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti; introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti.
“Senza dimenticare – conclude Legambiente – che comunque per combattere la causa della carenza idrica bisognerà intervenire per affrontare la crisi climatica”.

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