ROMA – Era il 1968 quando Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham decisero di cambiare il sound di tutto il mondo dando vita a una band che di lì a poco sarebbe riuscita a conquistare chiunque. Si parla dei Led Zeppelin, gruppo che proprio quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni.

Nonostante la parola “reunion” sia ancora un tabù per i membri della squadra – Robert Plant ha dichiarato in una recente intervista che i Led Zeppelin potrebbero riunirsi “solo in una friggitoria a Camden Town” – il mondo ha ciononostante deciso di rendere omaggio.

Tra le iniziative, si segnala la ristampa del loro primo album live, “The Song Remains The Same” e l’arrivo, per il mese di ottobre, del libro “Led Zeppelin by Led Zeppelin”, che avranno proprio lo scopo di ricordare a tutti come il gruppo britannico riuscì a lasciare il segno. Innovatori e visionari, i Led Zeppelin ebbero però una vita breve, che si concluse in concomitanza della scomparsa di John “Bonzo” Bonham il 25 settembre del 1980, appena 12 anni dopo la nascita della band.

Il trauma, derivato dalla perdita dell’amico e compagno di avventure, convinse gli altri tre musicisti a sciogliere il gruppo, proseguendo le loro carriere come solisti. Eppure, da quel 12 agosto del ’68, un anno rivoluzionario, non solo per la musica, sono già passate cinque decadi. Psichedelici e dalle tinte blues, i loro brani, pionieri del genere “hard rock”, influenzarono moltissime band, tra le quali gli AC/DC, gli Aerosmith e i Gun N’Roses, ma anche i più attuali Rage Against the Machine, The White Stripes, Nirvana e The Smashing Pumpkins.

Tra i loro brani più celebri e controversi bisogna ricordare Stairway to Heaven, canzone vittima di molte accuse, dal satanismo fino al plagio, che risulta essere  il simbolo di questa controversa band, una meteora che per 12 anni ha illuminato il cielo di tutti e la cui scia resta ancora oggi ben visibile tra le stelle della musica.

Diego Galli

Nella foto di copertina, i Led Zeppelin