Le calotte polari si stanno sciogliendo; le api scompaiono dalla faccia della terra; i cambiamenti climatici e la mano dell’uomo abbattono le foreste pluviali dell’Amazzonia, polmone verde dell’intero pianeta; tonnellate e tonnellate di materiali plastici vagano negli oceani avvelenando e soffocando pesci e mammiferi marini.
E’ innegabile che l’umanità, e per propria colpa, sta vivendo il suo periodo più critico. negli ultimi duecentocinquanta anni, con l’affermarsi della rivoluzione industriale, abbiamo distrutto e stiamo distruggendo quello che madre natura ha creato in milioni di anni. Scienziati e ricercatori non hanno dubbi: corriamo a occhi chiusi verso l’estinzione.
C’è chi afferma che il processo è ormai irreversibile ma non sono pochi coloro che invece nutrono speranze di salvezza. qualcosa possiamo ancora fare, la ripartenza è possibile.
L’economia circolare ci può salvare.
Ma che cosa significa esattamente economia circolare e in cosa si differenzia da quella lineare che attualmente regola i mercati? Nell’economia lineare il ciclo di vita di ciascun prodotto può essere rappresentato su una linea costituita di quattro parti principali: estrazione, produzione, consumo e smaltimento. In altri termini, una volta terminato l’utilizzo del prodotto questo diventa “rifiuto” e viene buttato, costringendo il sistema a ricominciare tutto dall’inizio. Non è difficile comprendere perché questo modo di produrre e consumare sia lontano da quella sostenibilità ambientale ed economica che è parte integrante di tante strategie internazionali, inclusi gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In un modello di economia circolare, al contrario, i prodotti e i materiali restano nel circolo il più a lungo possibile e in linea generale si parla di due tipologie di materiali: quelli biologici che possono essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnologici che invece possono essere rivalorizzati e assumere nuova vita dopo il primo ciclo di utilizzo. Il tutto nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive e di generare nuove strategie di sviluppo sostenibile.
E non sono solo i governanti della terra a poter mettere un freno alla tendenza autodistruttiva, tutti noi e in tutti i luoghi, nel nostro piccolo, possiamo e dobbiamo fare qualcosa per salvare questo nostro bellissimo pianeta.
Cominciando proprio dalla sostenibilità ambientale e dall’economia circolare.
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