L’ho ammirata in tutta la sua infinita bellezza. L’ho fotografata come tante volte avevo già fatto senza però riuscire a renderle giustizia. Piena, austera e romantica, orgogliosa di sé. Poi piano piano ha subìto l’ombra della Terra madre e alle 23 e 30 è quasi sparita nel buio della notte mostrandoci soltanto quell’ultimo spicchio di luce per poi tornare lentamente al suo primordiale splendore. Eclisse di Luna con arrivederci al 2022.
Mi ha sempre affascinato osservarla nel silenzio della notte cercando di guardarla con gli occhi e il cuore di quegli uomini antichi che in essa vedevano una dea del cielo e della terra capace di cambiare il destino delle persone.
L’altra sera, 16 luglio 2019, sono stato con lei per più di due ore. Seguendola, ammirandola, anche parlandoci e sono sicuro che qualche volta mi abbia anche risposto. Una notte magica disturbata solo dal pensiero di quel giorno di cinquanta anni fa – era il 16 luglio del 1969 – quando il Saturn V, partito dal Kennedy Space Center, portò sulla Luna gli astronauti americani del progetto Apollo. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”, queste le parole di Neil Armstrong dopo aver posato il piede sul suolo lunare. Beh, allora come oggi (ero poco più che un ragazzino dalle grandi utopie) quella conquista mi apparve quasi un’invasione, una violazione dell’intimità del piccolo satellite. Lì da milioni di anni, silenzioso e discreto, si trovava improvvisamente degli sconosciuti tra i piedi.
Ma lasciamo perdere, parliamo dell’eclisse. L’ultima eclissi lunare totale è avvenuta il 21 gennaio 2019 alle 5 e 12 (massima oscurità) e la prossima sarà il 16 maggio 2022 alle 4 e 11 (massima oscurità) mentre la prossima visibile totale in Italia sarà quella del 31 dicembre 2028.
Insomma dovremo attendere tre anni prima di assistere a un nuovo spettacolo del genere ma intanto lei, la padrona della notte, continuerà a rimanere nel mirino degli uomini. Sì, perché seppure manchiamo dalla Luna da ben cinquant’anni è pur vero che per molti – astronomi e governanti – il suolo del piccolo satellite resta indispensabile quale base per i futuri viaggi spaziali. Non potremo andare su Marte se prima non realizzeremo un campo-base lunare. Per far questo servono soldi, tanti soldi. Ci stanno pensando non solo gli americani ma anche i russi, i cinesi e non pochi Paesi europei. Solo una collaborazione internazionale potrà anticipare i tempi ma un evento del genere appare ancora prematuro.
Intanto godiamoci la Luna, signora della notte, con il naso all’insù e possibilmente abbracciati alla nostra amata/o. Lasciamo da parte gli aspetti tecnici, le complicazioni scientifiche e le competizioni tra nazioni. Non vergogniamoci di guardarla con occhi romantici, fa bene allo spirito.
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