PALERMO – A Londra ci sono dal 2014, quando, grazie ad un’iniziativa della National Literary Trust, in città sono state collocate una cinquantina di eleganti panchine letterarie a forma di libro, dislocate in vari quartieri: Greenwich, Bloomsbury, Riverside, la City. Ogni panchina è una vera e propria opera d’arte e raffigura con colorata creatività un best-seller di un autore o di una autrice assai noti e celebrati nel mondo letterario: da Lewis Carroll a Virginia Woolf, da Jane Austen a George Orwell, da James Matthew Barrie a Jules Verne.
L’idea delle panchine letterarie è arrivata anche a Terrasini, comune sul mare in provincia di Palermo, a due passi dall’aeroporto Falcone-Borsellino. A Terrasini, l’estate scorsa – su iniziativa artistica di Roberta D’Asta e Chiara Giordano, rappresentanti dell’associazione “A Tutta Vita” – sono state infatti inaugurate cinque panchine letterarie dedicate ad altrettante personalità rappresentative dell’arte e della cultura siciliana: due scrittori, Andrea Camilleri e Leonardo Sciascia, un regista cinematografico, Giuseppe Tornatore, una cantastorie/cantautrice, Rosa Balistreri, un poeta, Giovanni Meli, che era solito recarsi in una grotta vicino al paese – la cosiddetta “grotta perciata” – a comporre le sue poesie.
“Terrasini – spiega il sindaco Giosuè Maniaci – ha voluto rendere omaggio proprio agli autori (Andrea Camilleri, Rosa Balistreri, Giovanni Meli, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tornatore) che hanno portato in giro per il mondo la Sicilia e le sue arti. Lo ha fatto con cinque panchine per incoraggiare momenti di sosta, di riflessione o anche solo di spensieratezza, per ammirare un panorama mozzafiato, accomodati… sulle parole di illustri siciliani. Quasi tutti terrasinesi gli artisti che li hanno ricordati (Antonino Lentini, Luigi Chirco, Pino Manzella, Maria Maniaci e Rosalia Di Maggio): a ciascuno il suo personaggio, per rendere omaggio alla nostra cultura”.
Infine l’assessore al Turismo, Vincenzo Cusumano, sottolinea come il percorso tracciato dalle panchine letterarie “sia carico di significato letterario-artistico, in onore degli illustri personaggi cui le panchine sono dedicate, ma anche fortemente augurale” e valorizzi “un belvedere da dove ammirare un panorama stupendo e guardare con fiducia e con speranza all’orizzonte, al futuro, al domani, ai giorni che verranno, con i desideri e i propositi di vita, di serenità e di gioia auspicati da ciascuno”.
Maria D’Asaro
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