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Le opere di Ezio Bosso vanno in tournée

di | 2024-05-30T18:41:52+02:00 2-6-2024 5:40|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Ezio Bosso, torinese (1971-2020), è giunto alla 12° stanza, ed ora rinasce nella luce. Il pianista, compositore, direttore d’orchestra di planetario successo, che – pur colpito, trentenne, da una malattia neurodegenerativa, che per cinque anni lo ha strappato alla vita musicale – tornò sul podio nel 2016 con la creazione “The 12h Room”, ispirata al mondo sumero ed egizio, e nelle cui stanze egli vedeva una metafora della vita. Nell’ultima, coesistevano tanto la morte quanto, ricongiungendosi essa con la prima, la rinascita.

Ezio Bosso

E gli ultimi quattro anni della vita di Ezio sono stati perciò carichi di gloria indicibile, tra direzioni di orchestre mondiali, creazioni di opere subito apprezzate, l’enorme successo di pubblico – nel ’19 all’Arena di Verona, dove diresse i “Carmina burana”, ebbe 14.000 spettatori. Scrisse per la RAI “Che storia è la Musica”, diresse l’evento “Grazie Claudio” per i cinque anni dalla morte di Claudio Abbado. Ma Ezio non è morto. E’ giunto alla 12° stanza, e ricongiungendosi essa con la prima, come egli affermava, Bosso rinasce grazie all’amore per la musica (e per lui stesso) del celebrato pianista pugliese di formazione internazionale Francesco Libetta, dalla carriera ricchissima di concerti dei classici e non, di incisioni, di trascrizioni.

Il pianista Francesco Libetta

Proprio come quelle del disco “Lightin Bosso – From Bosso to Libetta’s transcriptions”, in cui tale inesauribile pianista ha trasposto le opere sinfoniche e cameristiche di Ezio sulla tastiera, per la propria (ma anche per la altrui ) esecuzione pianistica. Dal 28 maggio fino ad ottobre, Libetta porterà seco in tournée un eccezionale strumento, il Borgato Gran Prix 333, il più grande pianoforte a coda del mondo. E iI 28 maggio in Sala Sala Petrassi al Parco della Musica a Roma, alle 20,30 Francesco Libetta ha eseguito brani pianistici e in trascrizione di Ezio Bosso, ove accanto alla dolcezza delle melodie non sono rari gli effetti minimalisti.

Si è iniziato con le sue opere: “Emily’s room”, “Follwing a bird” (Unconditioned. Out of the room), indi l’ormai Famosa “Sinfonia Oceans (IV movimento, Antartic- Finale. “Landfall. We unfold”). A questo punto, seguivano i grandi classici a Ezio cari più che altri: Bach, Preludio e fuga BWV 855 e le Sinfonie n.7 e n.11, tre Studi dall’op.25 di Chopin, lo Studio n.9 di Glass, tre delle Variazioni postume op.13 di Schumann, la celebre Sonata al Chiaro di luna di Beethoven, Le Cygne di Saint-Saëns, un brano da Miroir di Ravel, la Melodia da Orfeo ed Euridice di Gluck. La tournée si chiuderà a ottobre, nel Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. E lui, Ezio Bosso, era e sarà sempre fra noi, nella luce della musica.

Paola Pariset

 

Nell’immagine di copertina, il celebre Borgato Gran Prix 333, il più grande pianoforte a coda del mondo

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