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Le Olimpiadi della vera pizza napoletana

di | 2019-07-13T10:03:08+02:00 14-7-2019 5:05|Attualità, Enogastronomia, Sezione 2|0 Commenti

NAPOLI  – Pizza è sinonimo di Napoli. Napoli è sinonimo non solo di pizza, ma di bontà, creatività, buona cucina. Un semplice impasto di farina, lievito, pomodori e mozzarella ha dato vita ad una immagine positiva della città partenopea tanto da creare un circuito mondiale di luoghi, pizzerie, posti di lavori, cultura, tradizione invidiata in tutto il mondo. Quella che si svolge in questi giorni a Napoli è una competizione a cui partecipano circa 150 pizzaioli italiani e stranieri, in rappresentanza di 20 nazioni. Cinque discipline, una competizione per under 35, un web contest per eleggere la migliore pizzeria dell’anno, oltre 1000 operatori attesi e tre intensi giorni ad alto tasso competitivo. Sono questi, in sintesi, i numeri delle Olimpiadi della Vera Pizza Napoletana, al via dall’8 luglio a Napoli, presso la sede dell’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN), in via Capodimonte.

Dal Giappone al Brasile, dagli Usa all’Australia, passando per Cile, Malesia, Thailandia e naturalmente Italia, arrivano da ogni parte del pianeta gli “atleti” che si daranno battaglia per conquistare le agognate medaglie d’oro, d’argento e di bronzo nella categoria singolo e per Paese. Ma a fare la parte del leone c’è anche il dream team giapponese (21 pizzaioli) e quello americano (11), seguiti dai rappresentanti di Brasile (4) e Australia (3). Quaranta, in particolare, le giovani promesse che gareggeranno in un concorso ad hoc per conquistare il titolo di pizzaiolo under 35, dopo aver superato i gironi intercontinentali di qualificazione e una selezione che ha coinvolto circa 300 concorrenti.

Si scaldano dunque i forni per quello che si preannuncia un appuntamento imperdibile per gli addetti ai lavori e gli associati AVPN che nel corso della tre giorni olimpica potranno assistere anche alla sottoscrizione del Manifesto della Verace Pizza Napoletana, elaborato sulla base dei principi etico-professionali sanciti dall’attuale decalogo dell’Associazione.

La competizione comincia con le giurie tecniche impegnate in intense sessioni di degustazioni e valutazioni alla cieca per le discipline Vera Pizza Napoletana, per Gourmet e Mastunicola e per il concorso Under 35, poi sarà il turno dei concorrenti della Pizza fritta e della Pizza senza glutine.

“Nel 2019 festeggiamo un anniversario importante – spiega Antonio Pace, presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana – con ancora vivissimo entusiasmo per il riconoscimento Unesco dell’arte del pizzajuolo napoletano. Un traguardo significativo che a un anno di distanza ci inorgoglisce ancora molto, perché ha premiato il nostro lavoro portato avanti con passione sin dal 1984. Da allora molti passi avanti sono stati fatti nella difesa della Vera Pizza Napoletana e del mestiere di pizzaiolo. La stessa Associazione, nata con appena venti soci, è cresciuta enormemente fino a diventare una rete che oggi raggruppa al suo interno oltre 760 pizzerie affiliate, più di 470 pizzaioli iscritti all’albo e ben sei scuole sparse per i cinque continenti, compresa quella che inaugureremo in Polonia a febbraio. E proprio per celebrare ulteriormente questo straordinario prodotto e i suoi protagonisti abbiamo deciso di organizzare una grande competizione olimpica che siamo certi conferirà un ulteriore riconoscimento globale alle centinaia di pizzerie e pizzaioli che hanno contribuito a questi storici risultati in Italia e nel mondo”.

Un mese intenso di manifestazioni ma anche di riflessione sul nuovo disciplinare che poi è l’altro tema importante delle Olimpiadi della Pizza dell’Avpn. Da più parti queste regole scritte nel 1984 per definire la vera pizza napoletana, sono finite sotto attacco. Certo, alcune cose vanno ripensate, ma non dobbiamo mai dimenticare che è proprio grazie a questo primo passo che si è arrivati alla conquista del riconoscimento Unesco dell’arte del Pizzajuolo Napoletano come patrimonio immateriale dell’Umanità.

La vera pizza napoletana perdura nel tempo, superando tentativi di imitazione, “camuffaggi”, storture e variazioni inappropriate. Un classico diventa tale proprio perché supera la moda e la tradizione non può essere cancellata. La kermesse di questi giorni serve a consolidare un primato della pizza verace napoletana che, evidentemente, non è solo questione di gusto. Ben venga l’esportazione del prodotto, ben venga la realizzazione di attività utili a giovani e ad imprenditori, ma sempre nel riconoscimento e nel rispetto dell’origine, della storia, della vera storia.

Innocenzo Calzone

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine alla Scuola Secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo “A. Ristori” di Napoli. Ha condotto per più di 13 anni il giornale d’Istituto “Ristoriamoci”. Partecipa e promuove attività culturali con l’associazione “Giovanni Marco Calzone” organizzando incontri e iniziative a carattere sociale e di solidarietà. Svolge attività di volontariato nel centro storico di Napoli con attività di doposcuola per ragazzi bisognosi; collabora con il Banco Alimentare per sostenere famiglie in difficoltà. Appassionato di arte, calcio e musica rock.

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