VITERBO – È dal terzo millennio a.C. come provano delle tavolette incise che inizia la storia del libro tra papiri, manoscritti, libri stampati, per arrivare agli audiolibri ed agli ebook dei tempi nostri. Leggere è rilassante, permette di “viaggiare”, di vivere tante vite, immergendoci in storie magari in riva al mare, sulla spiaggia; è accompagnare i propri figli nel sonno, con una favola della buonanotte, oppure documentarsi, arricchirsi. Il libro, buon amico, porta a riflettere, a fermarsi, a considerare aspetti di situazioni che ci colpiscono, che sentiamo “nostre”.
È il caso del thriller presentato nei giorni scorsi alla libreria Borri Books di Viterbo, nell’ambito del Festival della Lettura in onore di Santa Rosa. Si intitola “Le distrazioni” (edito da Harper Collins) e già ci si può fermare a riflettere, della scrittrice, giornalista, autrice televisiva Federica De Paolis. Per chi (come chi scrive) è stata, in una delle sue precedenti vite, anche catalogatrice con ben oltre 5000 records alle spalle in pochi mesi, la prima azione è guardare con attenzione il frontespizio, l’occhiello, il colophon, ma soprattutto la copertina.
Quest’ultimo romanzo di Federica De Paolis ha una copertina che offre già una chiave di lettura della storia. Come l’autrice scrive nei vari ringraziamenti, si deve al grafico Riccardo Falcinelli. È come se questa coppia fosse stata ripresa dall’alto, e già si può vedere come i loro sguardi non siano proiettati verso lo stesso obiettivo, non sono allineati, non guardano insieme, quindi non sono uniti e quindi dà l’idea di due vite che non sono in sintonia. Per assurdo è proprio il lettore a capire che Elia è rimasto solo nel parco, con Viola e Paolo immersi nel loro mondo, persi nei loro pensieri.
Un romanzo che descrive la crisi di una coppia che si trova costretta a fare i conti con la scomparsa di un figlio. Vari sono gli argomenti trattati e molto delicati: la crisi di coppia, la fecondazione assistita con tutte le dinamiche che scattano tra bombardamenti ormonali, la solitudine di una donna dopo il parto, il difficile cammino che deve affrontare una persona vittima di un incidente stradale tra amnesie e problemi fisici, l’ecomafia, l’amicizia, la famiglia, il difficile mestiere di essere con il confronto tra figli e genitori, appunto.
Viola e Paolo hanno avuto un figlio, Elia, attraverso la fecondazione assistita, vissuta diversamente, quando si rendono conto che la natura non avrebbe favorito il loro desiderio di avere un figlio. Nonostante la nascita di questo bambino biondo e dolce, i due protagonisti, invece di rimanere vicini, entrano in crisi e si allontanano l’uno dall’altra, anche per via di un incidente stradale del quale è vittima, proprio al nono mese di gravidanza, rendendola sempre più sola ed insicura. Tutto precipita quando Viola e Paolo non si capiscono, perché non hanno dialogo, e lasciano Elia da solo nel parco: una distrazione che li porta poi a rendersi conto della scomparsa del figlio, distrazione dalla quale arrivano a comporre il puzzle della loro intensa storia d’amore.
Avvolgente e coinvolgente, pagina dopo pagina, “Le distrazioni” porta ad un viaggio nel lato più scuro delle relazioni familiari. Distrarsi è come uscire da ciò che si sta vivendo perché qualcosa ci dà fastidio una sorta di assenza del sé, è anche associata all’idea di qualcosa di piacevole, ma proprio in questo libro che le distrazioni possono essere negative ed apportatrici di problematiche non indifferenti, come la scomparsa di un bambino nel parco del Villaggio Olimpico di Roma. L’autrice, infatti, dichiara che nella vita reale ha visto persone come Viola e Paolo, i classici genitori staffetta, quelli che si danno il cambio con il figlio, come se fosse un pacco postale, magari senza parlarsi evitandosi come è successo ai due protagonisti, perché l’effetto sorpresa di trovare la mamma al posto di papà o viceversa fa sorridere il bambino. Federica De Paolis, così si è chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se veramente quelle persone che lei osservava, si sarebbero trovati in questa situazione così drammatica. Tecnicamente è un abbandono di minore e ad un’ora dalla scomparsa del piccolo Elia i genitori iniziano a cercarlo: sono insieme e proiettati verso un unico scopo, quello di ritrovare presto il figlio senza chiedere l’aiuto della Polizia, altrimenti sarebbero scattati altri problemi.
Tra passato e presente, una efficace costruzione narrativa che rivela una minuziosa attenzione ai particolari, per narrare l’intimo di un uomo ed una donna che sono cambiati a causa di tragiche situazioni, che si sono riversate inesorabilmente sulla loro storia d’amore, allontanandoli. Una corsa contro il tempo per cercare di ritrovare il loro piccolo Elia, aiutati dai nonni paterni Cesare e Renata. Una storia d’amore in un thriller ad alta tensione, dunque, da leggere tutto d’un fiato, dove Federica De Paolis descrive con equilibrio Viola e Paolo, per giungere ad un finale inaspettato.
Laura Ciulli
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