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Le api, speranza per donne in difficoltà

di | 2024-07-27T10:45:39+02:00 4-8-2024 5:00|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

PALERMO – Nel quartiere Cruillas di Palermo, in un’area verde confiscata alla criminalità mafiosa e assegnata nel 2019 all’associazione H.R.Y.O. (Human Rights Youth Organization), grazie alla cura e al lavoro con le api un gruppo di donne in difficoltà, molte delle quali straniere, sta ritrovando la speranza di un futuro indipendente e dignitoso.

E’ andato a intervistarle Giorgio Ruta, giornalista del TG regionale siciliano: “Abbiamo imparato il comportamento delle api: come nascono, cosa fanno, le piante di cui si nutrono, la sciamatura… insomma sappiamo abbastanza della loro vita”, ha detto una di loro. Un’altra ha confessato: “Mi piacerebbe molto lavorare con le api, ormai sto bene vicino a loro. Il mio sogno è diventare una bee-woman, che è anche il nome di questo progetto”.

Il giornalista ha poi sottolineato che “le api in questo bene confiscato alla mafia significano futuro. Dentro le tute e le visiere di protezione ci sono donne ‘vulnerabili’ che insieme hanno imparato come gestire un apiario e hanno trovato nella gestione delle api una particolare opportunità lavorativa”.

Marco Farina, uno dei volontari dell’associazione H.R.Y.O., ha evidenziato che “molto spesso, all’interno del terzo settore, donne beneficiarie in condizione di vulnerabilità vengono sì supportate, ma non sempre, anzi quasi mai, c’è anche una risposta, una soluzione lavorativa per loro. Spesso purtroppo, finito il progetto nel quale sono state inserite, manca la continuità perché possano conseguire la propria reale emancipazione e indipendenza”.

Il progetto “Bee woman” è nato proprio per dare a queste donne (soprattutto migranti di origine nigeriana che sono uscite dai circuiti dello sfruttamento sessuale) prima una formazione adeguata, poi la prospettiva di un lavoro. Nello spazio di ‘riscatto verde’ non a caso denominato ‘Terra franca’, ormai da alcune di loro vissuto quasi come una seconda casa, le donne infatti svolgono lezioni teoriche e soprattutto pratiche, con l’obiettivo di diventare esperte apicultrici e anche di aprire, si spera a breve, un negozio in centro a Palermo.

Certo non è stato facile l’approccio con le api: “La prima volta avevano paura di avvicinarsi agli alveari e vedere le api. Poi la voglia di conoscere è stata maggiore: hanno cominciato ad avvicinarsi e a fare tante domande”, spiega Florencia Peresantoso, altra volontaria dell’associazione promotrice del progetto, avviato grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Unione buddista italiana.

L’associazione che gestisce il progetto di accoglienza e recupero delle donne in difficoltà, l’Human Rights Youth Organization, è presente a Palermo da quindici anni. Per tale associazione, l’educazione e la formazione sono aspetti essenziali per creare realtà che promuovano e tutelino la dignità umana, l’uguaglianza e la sostenibilità.

In quest’ottica, l’H.R.Y.O. sostiene l’azione locale e lo sviluppo delle potenzialità di ogni singolo essere umano, perché, si legge, nel sito dell’organizzazione “sono i piccoli cambiamenti il motore del grande processo di trasformazione della società”.

Maria D’Asaro

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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