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Laurea Honoris causa a Vittorio Storaro

di | 2019-05-12T06:39:52+02:00 12-5-2019 6:41|Arte, Attualità, Sezione9|0 Commenti

VITERBO – Tre Premi Oscar per la migliore fotografia (1980 Apocalypse now; 1982 Reds; 1988 L’ultimo imperatore) più numerosi altri prestigiosi premi e riconoscimenti in ogni parte del mondo. Artista della luce, delle suggestioni, dell’immagine: Vittorio Storaro, 79 anni, romano, lunedì scorso ha ricevuto dalle mani del Rettore dell’università della Tuscia, a Viterbo, la laurea magistrale Honoris causa in filologia moderna, indirizzo Scienze delle lettere e della comunicazione multimediale.
La cerimonia di consegna si è svolta nell’Aula Magna dell’ateneo, a Santa Maria in Gradi, alla presenza di tantissimi studenti e appassionati di fotografia e di cinema. Il saluto all’illustre ospite e ai presenti lo ha dato il professor Giovanni Fiorentino, direttore del dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo mentre è toccato al Rettore dell’ateneo viterbese, Alessandro Ruggieri, leggere la motivazione del conferimento della laurea honoris causa.
L’Università della Tuscia riconosce a Vittorio Storaro “l’inesauribile capacità di ricerca intellettuale e artistica; la capacità di orchestrare la rapsodia della luce secondo uno spartito ogni volta diverso, in una dimensione di interazione e produzione collettiva nella quale e della quale il cinema vive. Il ridisegnare la figura del direttore della fotografia trasformandola in cinefotografo che segna la storia della settima arte fino alla grande narrazione audiovisiva digitale; alimentare un dialogo tra tecnologia e visioni, arte e scienza, interpretando attraverso la luce la filosofia del colore; l’esportare a qualità altissima della creatività artigianale italiana integrandola sapientemente alla vocazione spettacolare della cultura cinematografica americana; il completare la sua attività professionale attraverso una costante attività di formazione esperenziale, teorica e concreta, a un tempo dedicata alle nuove generazioni insieme a esperienze di reinvenzione dello spazio pubblico italiano attraverso la luce”.
Nel corso della cerimonia sono state proiettate alcune sequenze dei più famosi e importanti lavori del cinefotografo (come lui stesso ama definirsi) Vittorio Storaro. Non solo films ma anche lungometraggi, teatro e televisione.
Infine la sua Lectio magistralis dal titolo “Scrivere con la luce: i colori, gli elementi, le muse, i visionari”. Come non amare la fotografia, il cinema. Grazie Maestro.

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