NAPOLI – L’esigenza primaria che caratterizza l’uomo, sin dalla sua venuta al mondo, è quella di soddisfare il bisogno di nutrirsi. Con l’evoluzione della specie e con lo sviluppo sociale, le relazioni e i momenti conviviali si sono trasformati in occasioni di comunicazione e aggregazione.

Il cibo, dunque, rappresenta, al di là del profilo strettamente nutrizionale, anche un elemento di confronto e di condivisione. Ritagliarsi una pausa lungo l’arco della giornata per godersi un momento conviviale con la giusta compagnia, familiari o amici cari, consolida e valorizza i legami e impreziosisce il tempo trascorso insieme. Ogni occasione è buona per ritrovarsi con un’allegra brigata: un evento da ricordare, una promozione da festeggiare, un amore da suggellare o, semplicemente, il piacere di ritrovarsi, tra suoni, colori, profumi e sapori in un clima gaudente e chiassoso.

Il cibo è passione e la sua condivisione procura benessere, soprattutto quando viene preparato per persone a cui si vuol bene, perché condito con un ingrediente speciale: l’amore. Il confine tra cibo e amore è un filo sottile, l’uno sconfina nell’altro. E come l’amore, il cibo piace, prende, appaga, riempie, sazia.

Ma proprio ora, in questo particolare momento di restrizioni, in cui tutti siamo chiamati ad adottare uno stile di vita lontano da ogni forma di aggregazione, avvertiamo, con maggior intensità, il desiderio di stare insieme e condividere i piaceri della tavola. E allora non ci resta che pregustare i momenti che verranno in un futuro prossimo (molto prossimo, si spera…).

Non è forse vero che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere?

Amalia Ammirati