MILANO – Quanti sono i libri abbandonati nei cassonetti, in fondo a una via, oppure lasciati impolverare in soffitta o in uno scatolone? Libri letti, oppure semplicemente sfogliati che hanno perso valore per chi li ha avuti tanto da volersene sbarazzare. C’è invece chi nei libri usati ritrova oltre alla storia dei protagonisti del romanzo anche quella di chi li ha avuti tra le mani e con pudore e curiosità ne sfoglia le pagine, le annusa e le assapora. È quello che fa Dario, protagonista maschile del romanzo “Largo Paradiso 22” di Alessandra Bucci, che durante la seconda guerra mondiale ha vissuto una esperienza terrificante addolcita solo dal ricordo di un grande amore tanto intenso quanto breve. La deportazione e il tempo vissuto nel campo di concentramento ad Auschwitz segneranno il protagonista in modo indelebile lasciando ferite che nemmeno il tempo e la salvezza riusciranno a lenire.
Un romanzo storico che si snoda tra flash che riportano in maniera puntuale e dettagliata episodi di cronaca avvenuti nel 1943, in un’Italia divisa tra partigiani e collaborazionisti e avvenimenti moderni datati 1983, quando Dario, assiduo lettore andrà a rovistare in uno scatolone pieno di libri usati e sarà incuriosito da uno che ha un titolo che lo riporta indietro nel tempo, a quando scappando da Roma per timore di essere catturato trovò rifugio in un casolare di campagna in un paese abruzzese, il casolare di Anna, la donna che lo nascose per più di due mesi. È strano che il titolo del romanzo sia proprio l’indirizzo di quel casolare. Quale sarà la storia che lega il libro a quella personale di Dario?
Attraverso le pagine ingiallite il protagonista avrà modo di riviver con grande intensità l’unica storia d’amore della propria vita, quella che lo ha segnato per sempre impedendogli di trovare un nuovo amore. Ma davvero le vicende che Marco Respighi narra nel libro ritrovato nello scatolone, hanno una qualche relazione con la storia personale di Dario? Allora la coprotagonista Emilia altri non è che la sua Anna? Come fa l’autore a conoscerne i particolari? Si tratta forse di un diario che lo scrittore Respighi ha voluto riportare alla luce? Tutti questi interrogativi donano al romanzo della Bucci sfumature tipiche di un romanzo giallo dove tutto è teso a trovare il bandolo di una matassa intricata che si perde nel tempo. A piccoli passi si ricostruiranno tanti elementi che porteranno a delineare i contorni di una storia d’amore struggente e coinvolgente che ha trovato nella musica il sottofondo naturale in cui svolgersi. Le note melodiose del pianoforte nascosto in soffitta dove Dario trascorre le giornate avvicinano i due personaggi e li uniscono in un unico abbraccio, quello che sarà capace di andare oltre il tempo e li terrà legati per sempre.
Con grande maestria Alessandra Bucci procede nella narrazione alternando passi dal sapore poetico e romantico a passi crudi dove la realtà dei fatti prevale sulla ragione e sul cuore, nonostante tutto. La scrittura scorrevole e avvincente fa il resto donando al romanzo tinte forti e incandescenti conducendo il lettore a ricordare momenti storici che tutt’ora influenzano le scelte politiche e sociali, per non dimenticare e per ricostruire sapendo che altri hanno lottato per ciò che si è oggi. L’amore dolce e prorompente da un lato attenua i toni crudi della narrazione storica, dall’altro esalta i sentimenti che prendono i colori dell’amore filiale e dell’amore rinnovato per la vita.
Margherita Bonfilio
Lascia un commento