SALERNO – E’ diventata ormai una romantica consuetudine, per la Cicogna bianca, nidificare nel Vallo di Diano, scegliendo lo stesso nido da ben 25 anni. Da stormi di migliaia di individui, con colonie di 40- 50 coppie, una famiglia si isola dal gruppo e sceglie di riprodursi nello stesso luogo e nello stesso nido, costruito su un traliccio dell’Enel, in contrada Termini di Sala Consilina. Il maschio della cicogna, nel mese di marzo, arriva per primo e, in attesa della compagna, prepara il nido sul traliccio.
Un nido largo più di un metro, in cui la femmina depone le uova. Covate da entrambi i genitori, le uova si schiudono dopo circa 35 giorni. Sono 71 i cicognini venuti alla luce, negli ultimi 25 anni, sullo stesso traliccio. A nulla è servito il tentativo di spostare l’uccello su piattaforme di nidificazione più adeguate e sicure, ma ostinatamente è sempre quello il nido designato per far nascere e crescere i piccoli fino a quando non saranno in grado di scegliere mete più calde.
Quest’anno sono nati quattro cicognini, protetti e alimentati da cure amorevoli dei genitori, come testimoniano gli scatti di vita familiare del fotografo Domenico Trezza, fondatore del sito padulafoto.it, sotto lo sguardo attento e protettivo dei volontari degli operatori dell’Associazione ATAPS Tutela Ambientale Onlus di Sala Consilina e della Lipu.
La cicogna, simbolo di fecondità , è sempre stata considerata dai contadini un buon auspicio e oggi, ancor di più, per questo territorio messo a dura prova, diventato zona rossa durante la pandemia, diventa un segno di speranza, beneaugurante per il futuro.
Amalia Ammirati
Brava. Articolo molto interessante. Direbbe mio figlio: vedi mamma anche le cicogne sono tradizionaliste come me!