FIRENZE – A pochi chilometri da Firenze, tra le colline di Barberino di Mugello, si adagia uno specchio d’acqua cristallina, circondato interamente dalla tranquillità della natura: il Lago di Bilancino è una macchia verde che costituisce oasi del WWF. Nei dintorni è possibile praticare varie attività ricreative, dalla pesca alla vela, fino al godimento di un’ora di sole nel relax nella spiaggia. Venne inaugurato nel 1999 insieme alla sua diga, creato artificialmente per volontà della Regione Toscana e dei comuni limitrofi per porre rimedio al problema dell’approvvigionamento idrico nell’area compresa tra Firenze e Prato. Il suo secondo nome è “Lago di Toscana” proprio per la sua popolarità che lo ha portato a diventare un punto di attrazione per il Mugello, grazie anche alla bellezza dei suoi paesaggi costellati da storici castelli medicei, come ad esempio il Trebbio oppure la Pieve romanica di S. Giovanni in Petriolo.
La sua popolarità lo ha portato a “dotarsi” di ben due stabilimenti balneari, con spiagge attrezzate che durante il periodo estivo diventano il cuore pulsante dell’estate fiorentina, attraendo turisti e residenti vogliosi di un bagno rigenerante. Per gli scettici e gli amanti del trekking il Lago di Bilancino offre l’Oasi di Gabbianello, dove è possibile vivere la natura e conoscere gli animali che la popolano grazie alle escursioni organizzate dalle guide del WWF. E c’è anche il lato sportivo, al Bilancino non manca l’organizzazione di tornei sportivi, tra questi, quelli di aquathlon, pallanuoto e triathlon olimpico.
Ma cosa c’era prima del Lago di Bilancino? Già verso la fine degli anni Cinquanta venne formulata una prima ipotesi di realizzazione, al fine di limitare il rischio di alluvione nella piana dell’Arno e sopperire al bisogno idrico di Firenze e Prato. Ma solo nel 1978 nacque il “Consorzio per le risorse idriche” formato da 10 comuni della piana (oggi Firenze e Prato). Dopo l’alluvione di Firenze (novembre 1966) uno studio di ingegneria di Milano (Franco Cambi – Renato Sacchi) elaborò un progetto di massima per uno sbarramento sul Fiume Sieve proprio in Località Bilancino. Lo scopo era, nell’immediato, l’imbrigliatura delle acque del fiume e, in prospettiva, l’utilizzo delle stesse per uso potabile e per la produzione di energia elettrica. Tale progetto fu poi sottoposto all’esame degli Enti locali nel 1968.
Gli studi di progetto vennero affidati agli ingegneri Giuseppe Baldovin, Arrigo Forasassi e Giorgio Hautmann e ad Alessandro Martelli (ingegnere capo del Consorzio); i progetti furono presentati nel 1982 e una convenzione firmata tra Regione Toscana, Comune di Barberino, Comunità Montana e Firenze prevedeva la trasformazione del bacino in vero e proprio lago, con la conseguente creazione di attrezzature e strutture di recupero lungo le sponde: In particolare, ne sono state previste 5 di cui un centro permanente di studio e controllo delle problematiche ambientali, una area di caccia faunistica e una base nautica. I lavori di scavo e riqualificazione e quelli per la diga andarono avanti speditamente, mentre preocedettero a rilemnto quelli per la torre di presa e la casa di guardia, per la quale i tre progettisti incaricati avevano presentato un progetto “in stile” rifiutato dalla committenza. A tal fine, nel 1987, l’architetto Angelo Villa venne incaricato di sviluppare un nuovo progetto, presentato l’anno successivo e approvato; i lavori su queste due fabbriche iniziarono nel 1991: la diga fu ufficialmente inaugurata con apertura nell’ottobre 1999.
Boris Zarcone
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