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Laghi Salto e Turano: acqua, ottima qualità

di | 2024-08-04T17:44:33+02:00 4-8-2024 12:53|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

CASTEL DI TORA (Rieti) – Anche quest’anno le acque dei laghi Salto e Turano sono balneabili: le analisi microbiologiche effettuate sono nei limiti di legge e, nel caso in cui per il terzo anno consecutivo i risultati si fossero mantenuti costanti, i due laghi sono stati inseriti nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club, che raccoglie le località balneari e lacustri di maggior pregio turistico. Nel 2021 il lago del Turano presentava ancora delle criticità, dal 2022 ad oggi le analisi sono migliorate, i due laghi sono i più puliti del Lazio, fra i più puliti in Italia e questo è un risultato che bisogna mantenere.

Legambiente ha presentato i risultati il 27 luglio nella sala polifunzionale di Castel di Tora, nell’ambito dell’incontro “L’importanza dei contratti di fiumi per la tutela dei nostri laghi”, a cui hanno partecipato Emilio Bianco, portavoce della campagna nazionale Goletta dei Laghi, Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e Giorgio Salvucci, presidente del circolo Legambiente “Lago del Salto e Lago del Turano” (per il Salto il vicepresidente Celestino Amadio), Cesarina D’Alessandro, sindaca di Castel Di Tora, Riccardo Nini, sindaco di Ascrea, Danilo D’Ignazi di Paganico Sabino, Daniela Franchi, vice sindaca di Colle di Tora, Fabio Piscicchia, vicepresidente della Lega Navale Italiana Rieti Lago del Turano, Mariano Calisse, responsabile Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio, Gabriele Zanin, presidente del Circolo Centro Italia di Rieti e Cristiano Coralli, consigliere comunale di Petrella Salto.

Il 16 luglio le volontarie e i volontari di Legambiente hanno campionato i due punti nei laghi Salto e Turano, uno nel lago del Salto in località Oasi di Bianca a Fiumata e uno in quello del Turano a Colle di Tora, proprio vicino al depuratore. La conferenza è stata organizzata nell’ambito della campagna Goletta dei Laghi di Legambiente, giunta alla diciannovesima edizione con la partnership principale di CONOU, Novamont e la media partnership de La Nuova Ecologia. “La qualità delle acque del Salto e del Turano non desta preoccupazioni per quanto riguarda i valori di concentrazioni microbiologiche nei punti analizzati – commenta Emilio Bianco -. Un bel segnale sul fronte della salvaguardia della naturalità dei luoghi e per il turismo che continua a crescere intorno ai due bellissimi bacini laziali. Il Salto e il Turano si confermano due realtà lacustri da preservare e da cui è possibile far partire un percorso di buone pratiche di gestione utili anche in altri contesti regionali non ugualmente favorevoli a causa della pressione antropica, della mala depurazione e delle carenze sul fronte della tutela delle acque interne”.

Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e Giorgio Salvucci presidente del circolo Legambiente Salto e Turano: “I Laghi del Salto e del Turano sono specchi d’acqua magnifici e dalla qualità idrica molto elevata, continuiamo a porre l’attenzione su questi luoghi con le nostre analisi. Qui, tutela della natura e sviluppo sostenibile hanno trovato un vero equilibrio, grazie a comunità locali e amministrazioni attente, oltre che a una pressione antropica limitata. Il contesto territoriale costituito da questi due laghi, le alte montagne che li circondano, la Riserva Naturale Navegna e Cervia che ne tutela la biodiversità, i piccoli comuni che vi si affacciano, la nascita di comunità energetiche rinnovabili e le numerose iniziative di green e blue economy sviluppate lungo le sponde, rappresentano senz’altro un modello vincente per il rilancio delle aree interne. Con i nostri circoli e le nostre iniziative, non potremo che continuare a promuovere e raccontare questo modello, quale esempio concreto e tangibile di transizione ecologica”.

Legambiente Rieti ha sollecitato al referente regionale Mariano Calisse, un incontro in Regione entro il mese di ottobre, per stilare il ‘contatto di fiume e laghi’, coinvolgendo più comuni, enti, istituzioni, cittadini, comunità montane, associazioni possibili, incluso Enel ente gestore dei due laghi per l’energia idroelettrica, Aps, Arpa, Consorzio di Bonifica, con regolamenti omogenei sulla pesca, campeggio, barriere nei punti nevralgici per bloccare bottiglie di plastica, depuratori e tutti i controlli necessari per preservare e migliorare le acque interne. Quest’anno ricorre il trentennale della Legge Galli, che nel 1994 rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevedendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi.

In provincia di Rieti si è costituito l’ATO3 (Ambito Territoriale Ottimale) gestito dalla società mista Aps (Acqua Pubblica Sabina), che ha preso in carico tutte le sorgenti, reti idriche e fognarie, depuratori. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese “con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE)” precisa Legambiente Lazio. Secondo gli ultimi dati disponibili del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (dicembre 2023), nel Lazio ci sono ancora cinque agglomerati (Anagni, Civita Castellana, Fontana Liri-Arce, Orte e Roma) in procedura di infrazione secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.

Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare le aree non in conformità, per costruire infrastrutture dove erano assenti. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento. Per la Regione Lazio sono 17 gli interventi ammessi, due di questi interventi in particolare, agiranno su situazioni in infrazione. I prelievi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente, i campioni per le analisi microbiologiche (enterococchi intestinali, escherichia coli) sono custoditi in barattoli sterili in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno o comunque entro le 24 ore dal prelievo.

Il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

Francesca Sammarco

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