FIRENZE – È vero che il detto “Tre Re prende tutte le feste”, ma la Befana è ancora un luogo molto atteso dai più piccoli tra calze tipiche e leccornie di ogni genere. Ma quali sono i dolci tipici della Toscana?

Gli anicini liguri

La pinza de la marantega veneta

Di certo non possono mancare Befanini o Befanotti. I biscotti tipici di questo periodo con i caratteristici zuccheri colorati in cima rendono molto felici i calzini. C’è una lunga tradizione tra Lucca e Viareggio con queste prelibatezze, che prevedono anche la presenza di un po’ di rum nell’impasto e sono realizzate nelle tipiche forme natalizie. A Siena e dintorni, invece, non si può certo fare a meno di piccoli cavalli dalle origini antiche e di morbidi impasti conditi con spezie e arricchiti con noci.

Uno sguardo alla Liguria, dove l’Epifania è l’ultima porzione di anicini, dolce festivo caratterizzato dalla presenza dell’anice a metà tra la focaccia e il biscotto, che non prevede l’utilizzo di alcun grasso. Nel Triveneto la Befana è dedicata alla pinza de la marantega (Befana, in veneto), un pane dolce arricchito con uvetta, fichi secchi, arancia candita, pinoli, grappa, preferibilmente cotto sotto la cenere del fuoco e ricoperto di foglie di cavolo.

Le cartellate pugliesi

Nei dintorni di Ancona, da non perdere le pecorelle, dolci di pasta sfoglia ripieni di marmellata e frutta secca. In Abruzzo e Molise, da Natale all’Epifania, i pepatelli si fanno con pepe nero mescolato in quantità moderate con farina, cacao, miele, mandorle e scorze d’arancia. In Puglia le cartellate di Bari e i purcidduzzi salentini. A Napoli, durante l’Epifania, si può gustare il primo pastore dell’anno. C’è un’offerta internazionale e tradizionale per la festa, come la Galette des Rois (Torta dei Re).

Boris Zarcone

Nell’immagine di copertina, i tipici befanotti toscani