ROMA – Enorme successo per “La Traviata” verdiana online, visualizzata da Rai Cultura e trasmessa da RaiTre lo scorso 9 aprile, a metà fra la ripresa televisiva e quella cinematografica, ossia a metà fra la direzione musicale di Daniele Gatti e quella scenica del regista Mario Martone. Forse questo è l’inizio di una nuova metodologia di scrittura per il teatro musicale e di danza, la quale unisce i primi piani televisivi – inevitabili per il volto umano e l’espressione dei sentimenti – con la figura del corpo intero, con le lunghe inquadrature delle compagnie, dei corpi di ballo, dei passi a due, a tre, a quattro, che richiedono i campi lunghi.
Non solo: ma cade in tal modo la visione centrica e immota del teatro e del palcoscenico, perché l’inquadratura cinematografica prevede spazi altri, desueti da prospettive fisse, e il dinamismo scenico aumenta. Tutto ciò – compreso oggi l’abbassamento del meraviglioso lampadario in cristallo da tre tonnellate, nella scena della festa iniziale – comunque non prevede alcuna riduzione dell’apparato musicale, né strumentale né vocale, che serba invece non solo il suo fascino, ma l’assoluta sua priorità. Così l’esecuzione musicale del direttore Gatti splendeva per precisione di volumi sonori e giusti passaggi interpretativi, bellissima era la voce del soprano americano Lisette Oropesa, che però ai brani più noti e centrali della drammaturgia, talora non dava il peso vocale necessario; bonaria, non minacciosa e quietamente senile era l’interpretazione del baritono Giorgio Germont, come virile e appassionata era invece quella del tenore Saimir Pirgu, nel ruolo di Alfredo.
Bellissimi i costumi di Anna Biagiotti, tranne gli improbabili e un po’ squallidi pantaloncini e corpetto di Violetta nella casa di Alfredo, e – per fortuna – pochi i riferimenti alla sessualità, anche nei voluttuosi balletti delle Orientali, curati da Michela Lucenti nei tanti angoli del teatro sfruttati scenicamente. Da non trascurare le vive espressioni di gioia di Lisette Oropesa, per la felice resa cinematografica dell’opera, anche se molto impegnativa per tutto il cast.
Altro spettacolo artistico, nella successiva domenica 11, entro il canale youtube del Teatro, operaroma.tv, che replica il saggio-spettacolo del 2016 della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera, diretta da Laura Comi, alla quale tanto si deve in qualità. In streaming gratuito, sul palcoscenico del Costanzi è così ricomparso, su musica creata da Franz Schubert, il “Concerto in Oro” di Alessandro Bigonzetti, coreografo e docente nella Scuola del Teatro, per i cui allievi il Concerto è stato ideato.
L’amore di Bigonzetti per il proprio lavoro – l’Oro sono i giovani alunni – è evidente nella sua volontà di ammettere allo spettacolo tutti gli allievi, anche i bambini del 1° anno, fino a quelli dell’8° che chiudono i corsi. Spettacolo splendido, per la coerenza compositiva, l’armonia delle proporzioni dei gruppi scenici, il disegno dei quali – nell’ambito del classico e di un misurato neoclassico – è connotazione primaria di questo coreografo, da sempre.
La leggiadria, la purezza e l’alta qualità di questo balletto, devono molto anche alle semplici e luminose scene di Michele della Cioppa, ai costumi della Sartoria D’Inzillo, alle luci di Patrizio Maggi e agli adattamenti musicali di Giuseppe Annese.
Paola Pariset
Nell’immagine di copertina, la scena del primo atto de “La Traviata”
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