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La Torre Campanaria simbolo di Cagliari

di | 2022-07-30T14:07:29+02:00 31-7-2022 6:15|Sezione 4, Viaggi|0 Commenti

CAGLIARI – Fascino e storia si intrecciano mirabilmente in un luogo riaperto al pubblico nell’estate 2021, dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19. È la torre campanaria della Cattedrale di Cagliari, un simbolo nel cuore della città, nella piazza Palazzo 4/a, che in queste torride giornate, vale la pena di visitare, andando in vacanza in Sardegna.

Da lassù è possibile ammirare un panorama stupendo (del resto è uno dei punti più alti della città): il Golfo degli Angeli, la Sella del Diavolo, dove finisce la spiaggia locale del Poetto, si innalza il maestoso e leggendario promontorio (dove, secondo la leggenda, Lucifero aveva combattuto contro una schiera di angeli capeggiati dall’Arcangelo Gabriele), i tetti dello storico quartiere di Castello, per non parlare dello Stagno di Molentargius si offrono ai visitatori in tutto il loro fascino. Insomma Cagliari e tutto ciò che la circonda dal punto più alto.

Una struttura spettacolare eretta verso la fine del XIII secolo, insieme alla suggestiva Cattedrale. Furono i Pisani a tracciare sulla base la Canna pisana, ossia una linea che attraversa cinque blocchi di calcare, corrispondente ad oltre 2 metri, che veniva utilizzata specialmente per misurare le stoffe. Infatti, proprio a destra della scalinata ancora è conservato lo staio o starello, ossia, un’unità di misura volumetrica del periodo pisano, confermato dagli stemmi presenti nelle lastre in pietra, pari a circa 50 litri, utilizzata prevalentemente per il grano.

Le campane del monumento sono quattro, delle quali la più grande è stata donata, nel 1822, dal municipio della città e rinfusa in seguito dalla ditta Agostino Bontempi. Un monumento storico, basti pensare che nel giugno 1326 l’infante don Alfonso d’Aragona vi inalberò il suo stendardo, nel momento in cui aveva preso il possesso. In quel periodo le guardie dovevano tenere sveglie di notte le altre sentinelle, dislocate nelle tre torri di Castello. Ora, invece, è il luogo migliore per godere della Cagliari più affascinante, dopo aver salito quei 137 ripidi gradini che tolgono il fiato. Ma ne vale proprio la pena.

Laura Ciulli

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