PERUGIA – State pronti. Stanno arrivando. Le prove, meglio gli esperimenti concreti, li stanno portando avanti, in varie parti del mondo, su piccole comunità. Più spesso di anziani che, a maggior ragione di altri, avvertono tutto il peso insopportabile della solitudine. Si legge che a New York ad un gruppo di ultraottantenni siano stati consegnati dei “robot di compagnia” in grado di colmare i lunghi periodi trascorsi tra le mura domestiche senza alcuna persona accanto. Questi “amici” dotati di intelligenza artificiale risulterebbero in grado di colloquiare, in via testuale per ora, ma prossimamente anche vocale, con gli “umani”, riempiendo alla grande i loro “vuoti” di socialità.
La tecnologia avanza a passo di carica. E individua e realizza di queste soluzioni. Sia gratuite (con le applicazioni di base), sia a pagamento (abbonamenti per chi chiede e pretende qualcosa di più evoluto e ricercato). D’altro canto, se è vero, come è vero – perché documentato da studi specialistici -, che in Giappone numerosi anziani commettono reati per farsi mettere in prigione, dove almeno hanno con chi parlare e confrontarsi, è chiaro come il crescente numero di coloro che avranno bisogno dei robot amici risulterà, nei prossimi lustri, in continuo aumento. Putin e la sua Armageddon atomica permettendo…
Questi amici virtuali stanno insidiando e soppiantando persino gli animali di compagnia che, negli Usa, per esempio, stanno vivendo un momento felice (i cani, soprattutto), in quanto i single, tornando a casa la sera, desiderano avere accanto qualcosa di vivo, di sensibile. Ebbene, da qualche parte nel globo schiere di esperti stanno già preparando quello che, a loro avviso, serve a colmare ancor meglio le esigenze di questo tipo di clientela. Le statistiche rivelano che già migliaia di soggetti abbiano fatto ricorso ad una applicazione che offre un amico dotato di intelligenza artificiale con cui parlare, scambiare parole e pareri persino su temi complessi e specialistici, a seconda delle esigenze dell’acquirente.
Chi ama l’arte può contare su un robot amico pronto a parlare, a ragion veduta, di Picasso e di Botticelli, dell’impressionismo e del cubismo; chi predilige la letteratura si misurerà con un esperto di Dante o di Keruac, si farà recitare poesie di Neruda o di Lorca; chi desidera approfondire temi di sport sarà accontentato… Insomma ognuno avrà il suo amico… immaginario, ma presente ed esperto, per affrontare tematiche che gli stanno a cuore. Addio Eurialo e Niso, Achille e Patroclo, Cloridano e Medoro… Altro che anime gemelle… Le sintonie con gli algoritmi promettono di regalare piena soddisfazione, affinità elettive complete.
“Estote parati” perché, in qualche laboratorio dell’ovest o dell’est, stanno lavorando alacremente persino ad una evoluzione delle bambole (o bambolotti) sexy. Ricordate Oscar Kokoschka, il pittore che ossessionato dalla compagna che lo aveva scaricato si era fatto costruire da un artigiano viennese, una bambola a immagine e somiglianza dell’amata e se la portava dietro anche in carrozza? O le bambole gonfiabili di qualche decennio fa? Roba, nei prossimi tempi, da primitivi, da cavernicoli. Nel futuro, neppure tanto lontano, i sex robot verranno prodotti e messi a punto a secondo delle esigenze e delle volontà del compratore, sia sociali, sia emotive, sia fisiche. Le etère e le gheishe? Residui del passato. Ognuno potrà richiedere e farsi confezionare su misura la compagna (o compagno) desiderata/o sia come struttura fisica (altezza, occhi, capelli, ovale, seni e lato b, compresi), sia come sensibilità ed intelligenza richiesta. Circola già una definizione: “Real dolls” (bambole reali).
O tempi, o costumi…
Elio Clero Bertoldi
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