NAPOLI – L’ambiente, la natura, il globo intero stanno lanciando da tempo un campanello d’allarme assordante che richiama tutti noi ad una svolta necessaria del pensiero dominante. Ed ecco che proprio dal paese più capitalizzato e potente del mondo (gli Stati Uniti d’America) parte una svolta inaspettata: non solo utili, ma più responsabilità. I big delle più importanti aziende Usa (colossi da fatturati miliardari) firmano una Carta etica che focalizza un’attenzione diversa verso dipendenti e ambiente. Un pensiero rivoluzionario che sposta il focus dall’azionista alla comunità intera. Innovazione e sostenibilità è il nuovo connubio.
Promotore della svolta filosofica è il presidente della maggiore banca USA Jamie Dimon, tra i firmatari: Jeff Bezos, l’attuale uomo più ricco al mondo, fondatore e amministratore delegato di Amazon che intende riqualificare la sua forza lavoro. La Apple nella voce del successore di Steve Jobs, Tim Cook ha aderito alla proposta per una scelta di responsabilità. Tra le 180 aziende firmatarie anche il colosso aerospaziale Boeing.
I nuovi indirizzi dettati dalla Business Roundtable sono imperniati su un forte e necessario senso di responsabilità etico non più centrato sul profitto. Il nuovo proposito di un’azienda sarà quello di prestare attenzione oltre ai propri dipendenti, ai fornitori, alle comunità che ospitano l’azienda stessa e l’ambiente in cui opera. L’utile non è, e non deve essere, l’unico obiettivo su cui verte un’impresa del nuovo millennio.
Una nuova Carta etica, rivoluzionaria rispetto ai dettami del business degli ultimi decenni, proviene proprio dalla più grande associazione Corporate americana i cui 180 iscritti hanno una forte influenza sull’economia del Paese mondo. Una rivoluzione dei valori che fino ad oggi imperano e che fanno vivere nel disagio la stragrande maggioranza di persone e manda in sofferenza l’ambiente. Una Carta che detta un riequilibrio della mission aziendale che tenga conto del suo impatto sociale.
Tempo di cambiamenti epocali, quindi se si pensa che solo vent’anni fa (1997) la stessa associazione aveva accentrato i suoi lavori sulla centralità dell’azionista. Investire su dipendenti e comunità assicurerà alle aziende lunga vita e successo oggi. “Una robusta e sostenibile economia crea un ambiente in salute ed opportunità per tutti”, afferma Dimon.
Un impegno dichiarato che getta le premesse per un impegno di svolta a favore delle comunità e del mondo intero.
Un proposito importantissimo e di ampio respiro che si discosta dai dettami economici e politici d’Italia e dell’Europa. La stessa Europa, per decollare e sopravvivere dovrebbe seguire l’input di favorire un’economia innovativa e sostenibile ed assumersi quella responsabilità di funzione governativa a beneficio di tutti e della sopravvivenza del nostro globo.
Il cambiamento, spinto dal basso, è purtroppo deciso sempre dall’alto, ben venga quindi un’inversione epocale di tendenza etica nel business mondiale. Il futuro ai nuovi millenials capaci, magari, di un miglioramento planetario disatteso dalle generazioni precedenti.
Angela Ristaldo
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