MILANO – Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono in pieno svolgimento e catalizzano l’attenzione del mondo. Tuttavia, è importante ricordare le leggende del passato che hanno lasciato un segno indelebile nella storia olimpica. Tra queste, spicca Abebe Bikila, il leggendario maratoneta etiope che ha scritto una delle pagine più memorabili dello sport durante le Olimpiadi di Roma del 1960.
Vittoria storica Abebe Bikila, nato nel 1932 nella regione montuosa dell’Etiopia, è salito alla ribalta internazionale in modo sorprendente. Membro della Guardia Imperiale Etiope, un gruppo selezionato di soldati d’élite, non era molto conosciuto prima delle Olimpiadi di Roma. La sua preparazione era piuttosto inusuale secondo gli standard occidentali: correva a piedi nudi, come aveva fatto fin da bambino, credendo che questo gli permettesse una connessione maggiore con la terra e migliorasse le sue prestazioni. Il suo allenatore, Onni Niskanen, concentrava l’allenamento su intervalli e corse in salita per costruire forza e resistenza.
Il 10 settembre 1960, durante le Olimpiadi di Roma, Bikila fece il suo ingresso trionfale sulla scena mondiale. In una gara che vedeva la partecipazione di 69 atleti provenienti da 35 paesi, Bikila spiccava non solo per i suoi piedi nudi, ma anche per la sua calma e determinazione. Il percorso della maratona attraversava le storiche strade di Roma, passando per luoghi iconici come il Colosseo e il Foro Romano. Nonostante le condizioni difficili e un percorso sconosciuto, Bikila mantenne un ritmo costante e preciso. Man mano che i chilometri passavano, iniziò a distanziare i suoi avversari, dimostrando una superiorità fisica e mentale impressionante. Nel finale drammatico all’Arco di Costantino, Bikila tagliò il traguardo in 2 ore, 15 minuti e 16 secondi, stabilendo un nuovo record mondiale e olimpico. Questa vittoria non solo gli valse la medaglia d’oro, ma lo rese il primo uomo africano di colore a vincere un oro olimpico, infrangendo stereotipi e barriere.
Impatto e eredità Il trionfo di Bikila a Roma segnò l’inizio di una carriera leggendaria e divenne un simbolo di eccellenza e perseveranza. La sua vittoria ispirò una generazione di corridori africani a perseguire i propri sogni sulla scena internazionale, aprendo la strada a futuri campioni del continente. Dopo il successo olimpico, Bikila continuò la sua carriera vincendo la maratona alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, questa volta con le scarpe. Questa impresa lo rese il primo atleta a vincere due maratone olimpiche consecutive. Tuttavia, la sua carriera agonistica fu tragicamente interrotta da un incidente automobilistico nel 1969, che lo lasciò paralizzato dalla vita in giù. Nonostante questa avversità, Bikila rimase una figura ispiratrice e un simbolo di resilienza fino alla sua morte nel 1973.
Oltre lo Sport L’impatto di Bikila andò oltre i suoi successi sportivi. Egli divenne un eroe nazionale in Etiopia, accolto con grande entusiasmo al suo ritorno a casa. L’Imperatore Haile Selassie lo premiò con la Stella d’Etiopia e gli conferì una casa e una Volkswagen Beetle. La sua vittoria giunse in un periodo cruciale per l’Africa, segnando l’inizio della decolonizzazione e l’ascesa del continente sulla scena mondiale. Abebe Bikila rappresenta un esempio straordinario del potere della determinazione e del trionfo dello spirito umano. La sua eredità continua a vivere nei cuori degli atleti e degli appassionati di sport di tutto il mondo.
La sua storia ricorda che con dedizione, coraggio e spirito indomito, tutto è possibile.
Ivana Tuzi
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