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All’Elba tornano le tartarughe

di | 2018-08-26T06:45:05+02:00 26-8-2018 6:37|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

CAPOLIVERI (Isola d’Elba) – La speranza è che possa diventare un’abitudine. Perché assistere alla schiusa delle uova di tartaruga Caretta Caretta sulle nostre spiagge è davvero uno spettacolo della natura. Dopo lo straordinario evento a sorpresa di Straccoligno (Capoliveri), dove una nidiata di Caretta Caretta è nata in mezzo ai bagnanti replicando quanto accaduto lo scorso anno in uno stabilimento balneare a Marina di Campo, le tartarughe marine stanno diventando sempre più gradite ed abituali ospiti nel mare dell’isola d’Elba e, per la prima volta quest’anno, anche sulle coste laziali di Montalto di Castro.

Un evento inatteso quello dell’Elba e per questo ancor più incredibile sia per la località nel quale si è verificato sia per la tempistica. Dalle 19 di sabato 18 agosto e fino alla tarda serata del mercoledì successivo, sono spuntati dalla sabbia della spiaggia di Straccoligno, nel territorio comunale di Capoliveri, decine di piccoli esemplari di Caretta Caretta  in un tratto di mare molto frequentato ad agosto da bagnanti e da imbarcazioni dirette a Porto Azzurro. 

La notizia ha cominciato a girare immediatamente sui social, ma è stata ufficializzata dalla pubblicazione su Youtube di un video (https://www.youtube.com/watch?v=W14tcdoSwrI) da parte di Letizia Marsili, biologa e ricercatrice dell’Università di Siena, che aveva seguito lo scorso anno anche la nascita delle tartarughine dalla spiaggia di Marina di Campo.

Il video mostra un evento decisamente sorprendente, le piccole tartarughe che spuntano da sotto un asciugamano che era stato messo in un’affollata spiaggia dibagnanti che si godevano il mare e il sole nelle ultime ore della giornata ignari di quanto sorprendentemente stava per accadere. Improvvisamente tra la sorpresa e l’incredulità generale, senza che nessuno sospettasse nulla, le uova si sono schiuse e le piccole tartarughe, una dopo l’altra, si sono dirette verso il mare passando noncuranti fra le persone presenti in spiaggia, fino a raggiungere il mare e prendere il largo con una vitalità ed una voglia di vita sorprendenti che solo Madre Natura può donare.

La spiaggia di Straccoligno, un arenile di sabbia e ghiaia, si trova in una delle zone turisticamente meno frequentate dell’isola, se non nell’alta stagione, a ridosso del promontorio di Monte Calamita nel versante che guarda Porto Azzurro, ed è forse per questo motivo (visto che l’incubazione delle uova di Caretta Caretta dura dai 42 ai 65 giorni) che nessuno si è accorto del momento in cui la madre dei piccoli ha deposto le uova. 

La sorpresa dell’inatteso evento ha fatto subito scattare le operazioni di monitoraggio da parte degli Enti preposti, dalla Regione Toscana, all’Arpat, al Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano fino alle associazioni ambientaliste. “La potenza della natura – commenta Letizia Marsili sul suo profilo social -. Sono nate dove volevano, quando volevano, senza curarsi del fatto che noi non le avevamo considerate”.

Il nido è stato dunque delimitato e monitorato dalle prime ore della sera. Il team di esperti, composto dalle biologhe dell’Università di Siena Letizia Marsili ed Enrica Franchi, Cecilia Mancusi di Arpat, Giuliana Terracciano dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio della Toscana, con la collaborazione di Tartamare e Legambiente Arcipelago Toscano hanno monitorato in totale 67 tartarughine che, in ordine sparso, sono spuntate dalla sabbia per dirigersi verso il mare, guadagnandosi la vita.

”Apriremo il nido – raccontano Letizia Marsili e Cecilia Mancusi, poco prima di iniziare a scavare (a mani nude) – e lo ispezioneremo nei vari livelli di profondità. Cercheremo di capire, analizzando i gusci, la portata delle deposizioni, quante tartarughe sono nate, quante uova sono rimaste intatte ed anche quanti sono gli esemplari morti nel nido. Con le successive analisi potremo raccogliere importanti informazioni sulla deposizione e sulle origini della mamma tartaruga che le ha deposte. Con analisi genetiche più approfondite saremo forse in grado di risalire all’identità della tartaruga che potrebbe aver già nidificato nel nostro mare”.

Alla fine risulta che 67 piccoli su 76 uova deposte hanno trovato la strada del mare, “Un successo indiscutibile”, gongolano gli esperti: infatti, l’88% delle piccole Caretta Caretta sono riuscite a prendere il largo ed a tuffarsi nel blu anche grazie al corridoio allestito in tutta fretta per permettere la corsa delle piccoline verso la vita.

Anche a Montalto di Castro, sul litorale nord del Lazio, c’è euforia per la schiusa delle 89 uova di tartaruga iniziata mercoledì 22 agosto alle 21,30 circa. Le uova deposte da mamma tartaruga agli inizi del mese scorso si trovano a circa 30 cm di profondità sotto la sabbia della spiaggia dello Stabilimento balneare “California Camping Village”. Per questo evento a Montalto è intervenuto Gianluca Treglia, tecnico specializzato del team del centro ricerche tartarughe marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. La manipolazione dei nidi di tartaruga marina – afferma Treglia – richiede personale specializzato e autorizzato dal Ministero dell’Ambiente. Per questo motivo la rete Tartalazio ha richiesto il nostro intervento in quanto non c’è nella regione, personale qualificato e autorizzato a svolgere queste delicate operazioni. Siamo fiduciosi che potremo presto veder correre verso il mare la nuova generazione di tartarughe marine nate sulla costa laziale”.

I biologi, che da alcuni giorni stanno presidiando il nido, hanno misurato, pesato e poi lasciato andare le prime 33 tartarughine che faticosamente hanno raggiunto il mare accompagnate da centinaia di turisti, orgogliosi e felici, per aver assistito al particolare evento. La speranza è ora di vederle ritornare sulle nostre spiagge dato che le Caretta Caretta hanno la  capacità anche dopo migrazioni di centinaia di chilometri di ritrovare la spiaggia d’origine e di nidificare sulla stessa spiaggia di dove sono nate. Buon viaggio, Caretta Caretta: vi aspettiamo.

Paolo Paglialunga

Nella foto di copertina, la schiusa delle uova di Caretta Caretta

 

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