MILANO – La pole dance è una disciplina atletica che mette insieme la danza con la ginnastica utilizzando una pertica. Su quello che comunemente viene chiamato palo si ripropone un connubio di discipline: i movimenti della ginnastica artistica eseguita su trave/anelli/ parallele ma anche quelli della ginnastica ritmica, dello yoga e addirittura della danza classica rendendola una disciplina di confine che ne racchiude tante altre.
La pole dance si può dividere in due principali categorie: la pole sport (un mix di ginnastica acrobatica e danza al palo) e la pole exotic (versione più sensuale che dà più spazio alla danza con uno stile sinuoso e seducente). Si potrebbe definire un misto tra performance art e sport che si basa sull’esecuzione di figure atletiche che richiedono una grande resistenza muscolare, accompagnata da coordinazione motoria, agilità e flessibilità articolare. Una disciplina artistica che come tutte quelle sportive richiede tanto impegno, concentrazione e determinazione.
Le prime testimonianze sulla nascita della pole dance portano in Estremo Oriente dove verso la fine dell’800 sembra si siano svolti i primi spettacoli tra Cina e Giappone. Gli occidentali e gli americani conoscono le origini della pole dance attraverso il Barnum&Bailey Circus, dove agli inizi del ‘900 si esibivano i migliori ginnasti provenienti da tutto l’oriente. In India esiste uno sport molto simile che risale addirittura all’XI secolo, si tratta del Mallakhamb Indiano. Il nome è una combinazione delle parole Malla che significa atleta o uomo forte, e Khamba, palo. Nato come allenamento complementare per preparare i lottatori ora è diventato uno sport praticato da molti giovani per migliorare la condizione atletica come variante nella pratica del wresling, ma anche per incrementare la forza di volontà e la determinazione. Gli atleti eseguono una varietà di pose yoga e ginnastica acrobatica mentre sono sospesi ad una corda o su un palo di legno dalla particolare forma a diametro variabile.
La pole dance, danza acrobatica che si svolge con l’ausilio di una pertica di acciaio del diametro compreso fra i 38 ed i 50 mm annovera antenati illustri nell’ambito delle arti circensi (palo cinese) e delle arti marziali (il Mallakhamb, appunto). Dall’antichissima tradizione circense cinese, il palo rivestito in gomma, di altezza compresa fra i 10 ed i 15 metri, viene utilizzato dagli acrobati per impressionanti esercizi di forza e destrezza: singolarmente, in coppia o in una esibizione di gruppo. In Canada, nel 1994, Fawnia Dietrich apre la prima scuola di pole per offrire lezioni di danza acrobatica al pubblico come una nuova tipologia di allenamento fitness. Nel 2009 viene realizzata la prima edizione del campionato statunitense e ben presto sorgono scuole in tutte le principali citta statunitensi. Nel 2007 c’è la prima edizione del campionato australiano e a partire sempre dal 2007 la pole dance arriva anche in Italia.
Nel 2009 sorgono le prime vere e proprie scuole nelle città di Milano, Roma e Bologna; nel 2010 il primo campionato Italiano. Durante l’estate del 2015 da un’idea di Raffaele Fierro parte il progetto della pole dance anche in Alessandria riscuotendo consensi e fiducia nelle nuove generazioni di ragazze che hanno la possibilità di scegliere tra diverse discipline aeree come corsi di pole sport, pole exotic, tessuti e cerchio aereo, ginnastica funzionale, stretching e flessibilità, verticalismo, yoga.
Margherita Bonfilio
Lascia un commento