VITERBO – Quanto è bella l’Italia. Arte, cultura, storia, paesaggi mozzafiato e tanto altro. Ma chi visita il nostro Paese rimane stregato anche per un altro aspetto: la sua cucina. Una tradizione gastronomica che fa innamorare e che ha la capacità di stupire sempre, grazie a un’offerta eterogenea che cambia da regione e regione. Difficile dire in quale posto del Belpaese si mangi meglio, difficile, addirittura, decretare la propria pietanza preferita. Una cosa è certa: regione che vai, cucina che trovi. Se ci muoviamo lungo lo stivale scopriamo i piatti tipici dei vari territori e ci informiamo su cosa mangiare, per provare sapori diversi. Sembra strano infatti, ma in una nazione piccola come la nostra le tradizioni a tavola possono essere anche molto diverse, merito di un territorio che sa trasformarsi rapidamente dalle Alpi alle spiagge abbiamo una cucina che fa invidia a tutto il mondo.

In ciascuna stagione dell’anno le varie regioni d’Italia hanno una loro particolarità a tavola, un piatto forte o un prodotto di eccellenza. In estate nonostante il caldo ed il bisogno di staccare dalla routine quotidiana, la voglia di mettersi a cucinare diminuisce drasticamente per tanto  il ricorrere a piatti pronti e precotti, affettati, pizze, focacce, formaggi e snack potrebbe rivelarsi una pessima idea e peggiorare tutti quei tipici fastidi e disturbi che l’estate porta con sé: caldo, afa, ritenzione idrica, astenia, pressione bassa. Per vincere questi fastidi bisogna sapere qual è la giusta alimentazione considerando che, con il caldo, i processi digestivi sono meno efficienti per cui, per conservare un buono stato di salute, è fondamentale alimentarsi in modo appropriato e corretto per cui la  parola d’ordine fondamentale per quanto riguarda il tema della ristorazione è: piatti freschi, semplici e ideali per le vacanze.

Una dieta sana e ben bilanciata prevede il consumo regolare di frutta e verdura ed è appunto nel bel mezzo dell’estate calda e siccitosa, che l’orto irriguo offre i suoi frutti (pomodori di tutte le forme e profumi, cetrioli dolci, basilico aromatico) e allora come non pensare ad un piatto ricco e che sappia di estate leggero, fresco semplice e sempre gradito quale “la panzanella”, indiscussa regina dell’estate sempre presente sulle tavole, un must delle cene estive. “La panzanella”, rigorosamente senza cottura con tutti gli ingredienti che fanno subito estate, ha origini molto antiche (se ne ha traccia già nel tardo Quattrocento) il nome sembra derivi da pane e zanella (zuppiera) o dalla Panzana, nome dato alla pappa. Semplice e fresca, la panzanella è un tipico piatto dell’Italia centrale amato e consumato da molti secoli addirittura una versione simile alla classica Panzanella, il così detto “pan lavato”, sembra essere già presente nelle citazioni del Boccaccio nel XIV secolo.

Si tratta di un piatto umile di derivazione contadina nato dal recupero del pane raffermo, ma che delizia ancora oggi i nostri palati, soprattutto durante il periodo estivo e, proprio perché non ha bisogno di cottura, è usanza consumarla fuori nei campi. La ricetta originale prevede solo pane raffermo,  cipolla, basilico, cetriolo, pomodoro, olio d’oliva, aceto e sale. Le varianti sono mille a seconda della regione d’origine e, in alcuni casi, anche da città a città ma l’ingrediente  che cambia più spesso in base alla regione di provenienza e il modo in cui viene utilizzato il pane raffermo volendo può essere arricchita con tonno e verdure varie, può essere servita come piatto unico, comodo anche da trasportare e servire anche in occasione di una gita fuori porta o in spiaggia. Un piatto facile, veloce, nutriente, allegro e colorato. Ed ora apparecchiamo la tavola: buon appetito.

Adele Paglialunga