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Olimpiadi, la palermitana Myriam Sylla campionessa di volley

di | 2024-08-15T12:38:03+02:00 18-8-2024 5:25|Sezione 6, Sport|0 Commenti

PALERMO – L’11 agosto scorso a Parigi la squadra di pallavolo femminile ha conquistato la medaglia d’oro battendo in finale 3 a 0 gli Stati Uniti, squadra detentrice del precedente primato alle Olimpiadi del 2021 a Tokio.

Il Ct del volley femminile Julio Velasco

La vittoria finale contro le statunitensi corona l’esaltante percorso agonistico delle azzurre, che entrano di diritto nella leggenda della pallavolo: in tutte le partite la squadra italiana ha perso solo un set contro la Repubblica Dominicana, contro cui ha appunto chiuso la gara 3 a 1. Le azzurre si sono poi imposte 3 a 0 contro tutte le altre squadre: Olanda, Turchia (incontrata due volte, sia nel girone di qualificazione che in semifinale) Serbia e, appunto, nella finale con gli Stati Uniti.

Caterina Bosetti

Allenate da gennaio scorso da Julio Velasco, già mitico commissario tecnico della squadra di pallavolo maschile che con lui ha vinto tre europee e due mondiali, chi sono le atlete della nazionale femminile di pallavolo?

Sono 13 giocatrici assai diverse tra loro, che il grande Julio Velasco ha trasformato in una squadra assai coesa: la grande sintonia in campo è stata la marcia in più che ha contribuito allo storico successo delle azzurre. Eccole, le nostre campionesse olimpiche.

Nel ruolo di ‘centrali’ (attaccanti dal centro della prima linea, in zona 3 del campo) ci sono la capitana Anna Danesi, una delle giocatrici più forti a livello mondiale, alla sua terza Olimpiade, Sarah Luisa Fahr, tornata a giocare vittoriosa dopo due gravi infortuni consecutivi al legamento crociato del ginocchio destro, e Marina Lubian.

Julio Velasco e Paola Egonu

Palleggiatrice la sarda Alessia Orro, che è un po’ la regista della squadra, quella che dirige il gioco e decide a chi passare i palloni che riceve: l’intesa perfetta con le compagne l’hanno portata a conquistare il titolo di miglior palleggiatrice durante l’ultima Volleyball Nations League di Bangkok; seconda palleggiatrice è Carlotta Cambi, anche lei molto brava e precisa.

Nel ruolo di libero (introdotto nel 1998 dalla FIVB, Federazione Internazionale Volley Ball, il libero è specializzato nei fondamentali di ricezione e difesa e può stare solo in seconda linea) ci sono Ilaria Spirito, la tredicesima giocatrice a disposizione, e la veterana della Nazionale Monica De Gennaro che, con i suoi 37 anni, è la più anziana della squadra. Monica ha mostrato di essere una giocatrice eccezionale, ha recuperato palloni impossibili e ha spaziato con precisione in tutta la seconda linea.

Monica Di Gennaro portata in trionfo dalle compagne

Fortissima poi la squadra azzurra in attacco: con le schiacciatrici opposte ‘giganti’ Paola Egonu, una delle pallavoliste più forti al mondo e uno dei simboli dell’eccellenza sportiva italiana, capace di una elevazione eccezionale (344 centimetri)  con percentuali di realizzazione altissime, e  Ekaterina Antropova, alta 2 metri e 2 centimetri, la più giovane atleta della Nazionale italiana di volley. L’Antropova, trasferitasi da San Pietroburgo in Italia nel 2017, nel 2023 ha avuto il riconoscimento della cittadinanza italiana per meriti sportivi.

Myriam Sylla

A completare l’attacco le altre schiacciatrici: Gaia Giovannini, inserita in Nazionale proprio quest’anno; Loveth Omoruyi, con Ekaterina Antropova una delle atlete più giovani della squadra; Caterina Bosetti, che ha la pallavolo nel sangue poiché il padre Giuseppe ha allenato la Nazionale italiana e la sorella Lucia è una pallavolista di altissimo livello: Caterina garantisce alla squadra precisione, costanza e grande controllo; infine in attacco c’è Myriam Sylla, palermitana di nascita, giocatrice grintosa, forte e versatile, il cui apporto è stato fondamentale per la nazionale azzurra.

La storia di Miriam – già raccontata da questo giornale nell’ottobre del 2018 – merita di essere ricordata. Si sceglie di farlo con le parole dello scrittore Soumaila Diawara, proveniente dal Mali, che da anni vive a Roma con lo status di rifugiato politico, perché, sebbene laureato nel suo paese in Scienze Giuridiche, è stato costretto ad abbandonarlo nel 2012 per ragioni politiche.

Myriam Sylla col papà, la mamma e i nonni palermitani

Ecco il suo racconto: “Abdoulaye Sylla, padre di Miriam, emigra dalla Costa d’Avorio a Bergamo, ma il freddo lo convince a trasferirsi a Palermo. Un giorno, sorpreso da una grandinata, riceve un passaggio in automobile da due coniugi, Paolo Genduso e Maria Rosaria Esposito, che nella vita gestiscono un bar. La coppia decide di aiutare Abdoulaye, che inizia a lavorare per loro. Da lì a qualche tempo lo raggiunge dalla Costa d’Avorio sua moglie Salimata. A Palermo nasce la loro figlia, Myriam, che per tutta la vita considererà Paolo e Maria Rosaria come dei nonni. Anzi, li chiama proprio così”.

“Questo è il passato, peraltro ricco per Myriam di momenti felici, ma anche di tante difficoltà – continua -. E poi c’è l’oggi. A Parigi Abdoulaye si è trovato ad abbracciare sua figlia Myriam in un contesto probabilmente inimmaginabile in quelle prime notti fredde bergamasche: Parigi, una finale olimpica, le tv del mondo. Myriam è una delle più forti giocatrici di pallavolo del mondo ed è una colonna portante della nazionale del Paese in cui è nata e vissuta (ma del cui diritto di cittadinanza ha potuto beneficiare solo molti anni dopo la nascita). A fare il tifo per lei, oltre a tantissimi italiani, c’erano altre quattro persone speciali: mamma Salimata, da qualche parte in cielo, il suo “concittadino” palermitano (si è definito lui così) Sergio Mattarella e i due nonni Paolo e Maria Rosaria”.

Ecco, infine, la risposta di Miriam in un’intervista all’Eco di Bergamo in cui le veniva chiesto se si sentisse più ivoriana o italiana: “Mi chiedono sempre se mi sento più italiana o ivoriana, ma è la domanda più insensata che mi si possa fare: sono nata qui, io sono e mi sento italiana. Magari più siciliana che del Nord”.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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