SPELLO (Perugia) – La Notte dei Fiori si celebra tra il sabato e la domenica del Corpus Domini ed ha visto circa 2.000 persone di tutte le età –bambini compresi – adoprarsi per realizzare 2 chilometri di distese floreali che sono lo spettacolo delle vie del borgo di Spello, deliziosa cittadina della provincia perugina. L’arte è quella dei mastri infioratori che creano composizioni floreali, le cosiddette Infiorate che impreziosiscono le vie del centro storico in occasione della ricorrenza cristiana del Corpus Domini.
Le creazioni uniche e preziose, realizzate con petali e foglie, anche essiccate, hanno dimensioni dai 25 ai 70 mq; i quadri utilizzano solo elementi vegetali e nessuna colla né coloranti artificiali. Le Infiorate del Corpus Domini attirano fino a 100mila tra visitatori e turisti che immortalano le opere con meravigliose fotografie. I devoti infioratori che lavorano tutto l’anno per realizzare tra il sabato e la domenica mattina i maestosi tappeti e quadri floreali, con la tradizione di celebrare la ricorrenza religiosa col lancio e poi con la posa a terra di fiori o petali, che affonda le sue radici nei secoli più lontani, ma che a Spello è da sempre particolarmente sentita e che nel tempo si è evoluta fino a dar vita a questo evento sempre più conosciuto e apprezzato.
Inoltre, sono stati organizzati mumerosi eventi collaterali tra i quali una mostra di bozzetti e una mostra di ricamo floreale al Museo delle Infiorate, mostre di pittura e di fotografia e le particolari e suggestive decorazioni floreali di “Finestre, balconi e vicoli fioriti”. La festa è allietata con musica dal vivo, menu floreali nella Taverna degli Infioratori, visite guidate notturne ai siti d’arte e ai tappeti floreali, una mostra mercato di florovivaismo nei giardini pubblici e ristoranti ed esercizi commerciali aperti tutta la notte fino all’alba.
Durante la “Notte dei fiori”, visitatori e turisti hanno assistito non solo alla realizzazione delle composizioni, ma hanno anche modo di mettersi alla prova loro stessi come infioratori prendendo parte alla creazione dell’Infiorata dei turisti.
Dopo le valutazioni della giuria per l’attribuzione dei vari premi e riconoscimenti, la processione del Corpus Domini guidata dal Vescovo che calpesta, come da tradizione, le creazioni di petali.
Si chiude così il tempo pasquale, con la rievocazione dell’Ultima Cena e si celebra il mistero dell’Eucarestia in cui la Chiesa professa la reale presenza di Cristo. Le origini della festività si fanno risalire al 1246, quando il vescovo di Liegi, in Belgio, accolse la richiesta d’introdurre in diocesi una giornata commemorativa della Comunione. Già trent’anni prima la priora nel monastero agostiniano di Monte Cornelio (nei pressi di Liegi), la mistica Giuliana di Retìne, nel corso di un’estasi contemplativa, ebbe la visione del disco lunare risplendente di luce candida, deformato da un lato da una linea rimasta in ombra. La religiosa interpretò l’apparizione come l’immagine della Chiesa alla quale mancava una ricorrenza specifica in onore del mistero eucaristico.
Sarà poi papa Urbano IV a estendere nel 1264, il Corpus Domini all’intera cristianità. A convincerlo il miracolo eucaristico di Bolsena, consumatosi l’anno prima: la tradizione racconta che un prete boemo, scettico sulla reale presenza di Gesù nella Comunione, mentre celebrava messa, al momento di spezzare l’ostia consacrata, vide uscire dalla particola alcune gocce di sangue. Era la testimonianza che quello era davvero il Corpo di Cristo.
La consuetudine del Corpus Domini prevede che si svolgano processioni con l’ostia consacrata custodita in un ostensorio protetto da un baldacchino. Questi riti sono espressione di una pietà eucaristica ancora fortemente radicata nel tessuto popolare cristiano e che nella città di Spello vengono valorizzati e arricchiti dalla bellezza dei fiori.
Claudia Gaetani
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